La Polonia è una location su cui bisogna puntare sempre di più se si vuole investire. Ci prova Unicredit con un'offerta d'acquisto per un istituto di credito polacco. Ce lo spiega La Repubblica.
BERLINO - La Polonia che con la sua rivoluzione non
violenta aprì la strada alla caduta dell'Impero sovietico è sempre più
una location strategica per i grandi investitori occidentali. Per
l'economia reale come per le banche. Unicredit ha appena annunciato
stamane di aver presentato un'offerta d'acquisto per l'istituto di
credito polacco Bgz, finora una controllata dell'olandese Rabobank. Bgz
vantava a fine giugno attivi per 8,7 miliardi di euro, a conferma di
come l'economia polacca, pur rallentando la crescita, resta in ottima
salute.
"Vogliamo crescere in Polonia, che per noi è un paese
strategico", ha annunciato il ceo di Unicredit, Federico Ghizzoni. E ha
aggiunto: "Abbiamo fatto un'offerta per Bgz, siamo in una fase
preliminare". Al tempo stesso, Unicredit, ha spiegato ancora il suo
numero uno, sta "sondando il mercato per i nostri asset in Ucraina, e
vedremo se troveremo controparti".
Le notizie sull'offerta di
Unicredit per Bgz hanno subito avuto un impatto sulla Borsa di Varsavia,
di gran lunga la più importante piazza d'affari dell'Europa
centro-orientale e in trattative di fusione con la Borsa di Vienna con i
polacchi in posizione di maggior forza. I titoli della Bgz sono infatti
saliti del 5,76 per cento. E si è apprezzato anche il titolo della
banca Pekao, grosso istituto polacco da tempo controllato da Unicredit,
salendo nelle quotazioni dell'1,53 per cento. La Rabobank comunque si è
rifiutata di commentare (non conferma, ma soprattutto non smentisce) le affermazioni di Ghizzoni, dicendo che sta studiando opzioni strategiche per Bgz.
venerdì 4 ottobre 2013
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