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martedì 9 giugno 2009

Banche Usa: troppo grandi da gestire?

"Negli ultimi venti anni il numero delle banche americane si è più che dimezzato in favore dei grandi colossi finanziari. Il 6 aprile del 1998 la fusione tra Citicorp e Travelers Group diede vita ad un colosso da 140 miliardi di dollari di capitalizzazione e 700 miliardi di asset in gestione).

Il boom di acquisizioni e fusioni che hanno occupato le pagine dei giornali degli ultimi venti anni, ha creato quello che oggi è la finanza moderna.

Invece di creare nuovi poli bancari costruiti sulla bontà delle operazioni e sulla logica 'industriale', il settore M&A è stato per anni il più proficuo per banche d'affari impegnate a 'spingere' progetti di aggregazione titanici su cui applicare le laute commissioni di consulenza. Sostenuto da un tale atteggiamento, il sistema bancario americano è passato dai 18.000 istituti degli anni ottanta, a meno di 8.500 istituti di oggi.

Questo ha portato alla creazione di “Super Banche” come Citibank, Bank of America, Washington Mutual, Wachovia.

Tutti giganti che si sono dimostrati troppo grandi per fallire ma anche troppo grandi per essere gestiti (al meglio). Oltre alle dimensioni, e i relativi problemi di governance, gli Stati Uniti oggi si trovano con circa il 65% dei depositi custoditi da un gruppetto di banche (peraltro già fallite senza gli aiuti del Governo): tutto questo in barba alla diversificazione e alla concorrenza di mercato."
(da un articolo di Marco Mairate, bluerating.com)

mercoledì 6 maggio 2009

Citigroup cede Nikko Cordial e Nikko Citigroup

Citigroup, il grande gruppo bancario USA, cederà Nikko Cordial, la terza più grande casa di brokeraggio, e parte di Nikko Citigroup a Sumitomo Mitsui Financial Group, per 4,2 miliardi di euro.
A partire da ottobre di quest’anno, si perfezionerà l’operazione di cessione, che prevede anche un'alleanza nell'investment banking e nel corporate banking.

martedì 28 aprile 2009

Dalle banche ai banchi

Cosa fare se la tua carriera è stata distrutta dalla crisi finanziaria? Perché non tornare a scuola, dandosi all’insegnamento?
Greg Fleming, ex presidente di Merrill Lynch, è ora membro della facoltà di legge Yale Law School.

Questo semestre l'ex manager, che ha perso il lavoro dopo la fusione tra Merrill Lynch e Bank of America, terrà una serie di lezioni sui fatti accaduti negli ultimi 18 mesi.

Ma Fleming non è solo.

Frank Yeary, ex numero uno delle attività M&A di Citigroup, è ora vice cancelliere per l'università di Berkley, mentre da Harvard si può assistere alle lezioni di Edward Frost, l'ex numero uno dell'investment management di Goldman Sachs.

venerdì 24 aprile 2009

Anche Citigroup torna all’utile

Leggo adesso il risultato aziendale di Citigroup, che dichiara di aver chiuso il primo trimestre con un utile di 1,6 miliardi di dollari.
La positività, che è stata rilevata in relazione allo stesso periodo del 2008, arriva dopo cinque trimestri consecutivi in perdita.
Il risultato positivo sarebbe stato tuttavia ottenuto grazie all'esclusione di voci straordinarie e dei costi legati all'offerta di azioni privilegiate, che pesano per 24 cents per azione, Includendo queste voci il risultato è in perdita per 966 mln, ben al di sotto tuttavia delle forte perdite dello stesso periodo dell' anno scorso.
Il giro d'affari del trimestre, che e' stato di 24,8 miliardi di dollari, è raddoppiato, con una perdita per azione di 18 centesimi, migliore delle attese degli analisti che prevedevano una perdita pari a 30/32 centesimi.
La banca, arrivata sull'orlo del fallimento, ha di certo beneficiato delle norme governative tese a salvaguardare il sistema bancario statunitense.