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giovedì 28 giugno 2012

Mediobanca

Mediobanca nasce nel primo dopoguerra per volere della Banca Commerciale Italiana (oggi Intesa San paolo) a cui si associarono, prima il Credito Italiano (l’attuale UniCredit) e poi il Banco di Roma (Capitalia) per "soddisfare le esigenze a media scadenza delle imprese produttrici" e per stabilire un "rapporto diretto fra il mercato del risparmio e il fabbisogno finanziario per il riassetto produttivo delle imprese".
Alberto Nagel e Renato Pagliaro AD e Presidente di Mediobanca
Alberto Nagel e Renato Pagliaro
l'AD e il Presidente di Mediobanca
Dal 2003 Mediobanca è guidata da Alberto Nagel, Renato Pagliaro e Francesco Saverio Vinci.

Nel 1973 le operazioni di finanziamento ottengono una scadenza di 20 anni. L’ente bancario appoggia fin dall’inizio i principali gruppi industriali italiani ed è tra i primi a entrare nel settore parabancario. Nel 1956 viene ammesso in Borsa. Un nuovo assetto stabilito nel 1988 favorisce l’equilibrio tra soci pubblici e privati mantenendone però l’indipendenza gestionale. Le tre banche fondatrici, in seguito, riducono il capitale dal 75% al 25% cedendone una parte a un gruppo di imprese private che, raggiungendo cosi la loro partecipazione equivalente, stipula con esse un sindacato di blocco , e una parte viene messa sul mercato nel novembre del 1988. Negli anni successivi si costituisce Mediobanca International per gestire il mercato internazionale mentre si sviluppa Micos (ora CheBanca) per occuparsi dei finanziamenti immobiliari.
All’inizio del nuovo millennio Mediobanca amplia il proprio portafoglio di partecipazione incrementando, ad esempio, la quota in Assicurazioni Generali fino al 12.5%. Nell'aprile 2000 Banca Commerciale Italiana, cede la sua partecipazione ad altri membri del sindacato di blocco. Nel luglio 2000, in "joint venture" con Mediolanum si costituisce Duemme, per operare nel "private banking" di fascia alta; la società, denominata poi Banca Esperia, diviene operativa nel 2001. Nel 2004 Mediobanca ottiene il controllo totale di Compagnie Monégasque de Banque (CMB), banca leader nel private banking nel principato di Monaco. Nel luglio 2004 viene creata la  succursale di Parigi;  nel 2006 viene aperto l’ufficio di brokeraggio a New York seguito, nel 2007, dall’apertura delle filiali di Madrid e Francoforte.  A fine 2007 UniCredit cede le azioni Mediobanca che deteneva (9,37%). Nello stesso anno la banca acquisisce anche Linea dal Banco Popolare e dalla Banca Popolare di Vicenza. L’anno successivo è resa operativa la sede Mediobanca di Londra, specializzata nelle attività di capital markets.

giovedì 1 dicembre 2011

Francesco Saverio Vinci

Francesco Saverio Vinci è il Direttore Generale e Vice Presidente del Comitato Esecutivo di Mediobanca.
Milanese, 49 anni, è sposato con due figli.
Dopo la maturità classica al Parini si è laureato in Bocconi.

Vinci lavora in Mediobanca dal 1987, con incarichi di sempre crescente responsabilità:
  • Direttore Centrale dell’Area Mercati Finanziari dal 2000
  • Vice Direttore Generale dal marzo 2006
  • Componente del Consiglio di Gestione dal luglio 2007
  • Componente del Consiglio di Amministrazione e Membro del Comitato Esecutivo dall’ottobre 2008
  • Direttore Generale e Vice Presidente del Comitato Esecutivo dal maggio 2010
Attualmente Francesco Saverio Vinci è anche Consigliere di Amministrazione di Assicurazioni Generali, Banca Esperia, Compagnie Monégasque de Banque e Vice Presidente di Mediobanca Securities USA LLC.

domenica 30 ottobre 2011

Mediobanca: più estero, vincono le Fondazioni, Roversi Monaco in consiglio

Alberto Nagel
Alberto Nagel
Dal Corriere di oggi:
Le fondazioni hanno «battuto» i fondi e nel consiglio di Mediobanca entra per i soci di minoranza il presidente di Carisbo Fabio Roversi Monaco. Sulla lista presentata dagli enti è confluito il 9,5% del capitale, mentre al candidato di Assogestioni, Francesco Giavazzi, è andato il 7%. Con la «sfida», il cui esito non era scontato, si è chiusa ieri pomeriggio l' assemblea di Piazzetta Cuccia, che ha rinnovato il vertice, approvato bilancio e statuto ed è stata seguita da un board che ha completato la «governance». Riunione aperta con i dati del primo trimestre, chiuso in utile per 57 milioni. In calo rispetto a 12 mesi prima (127 milioni) ma realizzato, ha sottolineato l'amministratore delegato Alberto Nagel, in un contesto disastroso. «È il peggior trimestre che abbia visto nel mio percorso professionale, in cui si è temuto e si teme per la tenuta del sistema e di alcuni suoi attori. Nonostante questo Mediobanca ha chiuso con utile più basso, ma vero e importante». È stato fondamentale «il lavoro di diversificazione delle fonti di ricavo, in settori come credito al consumo, asset management e retail, meno esposti ai mercati» rispetto all' investment banking. E poi c' è lo sviluppo oltre frontiera: «Senza il contributo dell' estero», i risultati trimestrali sarebbero stati peggiori». «Continuerò a essere noioso e coerente nell' intendimento di costituire dal 2003 un gruppo più internazionale» nel core business di banca d' affari. Rafforzeremo ancora la nostra presenza all' estero. Guardiamo con crescente interesse a Cina e Turchia». Dopo l' assemblea il consiglio ha completato la governance dell' istituto, che ha visto novità di rilievo nella geografia del board con l' aumento degli indipendenti (saliti a otto) e delle donne (quattro) e con l' introduzione delle soglie di età per i partecipanti. In particolare la svolta in direzione dell' autonomia della banca è sottolineata dalla composizione del comitato esecutivo, con i manager dell' istituto in maggioranza (cinque su otto), e nel nomine, che sceglie i candidati per i vertici delle partecipazioni strategiche a cominciare da Generali: con il presidente di Piazzetta Cuccia Renato Pagliaro, Alberto Nagel e il direttore generale Francesco Saverio Vinci, siedono ora non rappresentanti diretti di azionisti ma due consiglieri indipendenti, Angelo Casò e Elisabetta Magistretti. E sulle partecipazioni Alberto Nagel ha aggiunto due osservazioni. la prima su Telecom: «La valorizzazione dev' essere fatta per via ordinaria e straordinaria. Le società devono saper approfittare anche di operazioni di merger & acquisition. Il tema è condiviso da tutti i soci Telco, ma va rimesso all' amministratore delegato». E su Rcs MediaGroup, editore del Corriere della Sera, Alberto Nagel ritiene sia richiesto «a tutti un maggior contributo, con un impegno dei soci sindacati, dei soci non nel sindacato e del management», perché il settore nel quale opera «richiede uno sforzo particolare, anche da parte del primo azionista»

lunedì 1 agosto 2011

Alberto Nagel

Alberto Nagel, ad Mediobanca
Alberto Nagel, ad Mediobanca
Alberto Nagel, l'amministratore delegato di Mediobanca, il presidente Renato Pagliaro e il direttore generale Francesco Saverio Vinci faranno parte, insieme a due membri indipendenti, del comitato nomine. Il top Management di Mediobanca avrà quindi più poteri e responsabilità nelle società partecipate.
Vediamo la sua biografia.

Nato a Milano il 7 giugno del 1965, dopo la la maturità classica, si è laureato nel 1990 in Economia Aziendale presso l'Università Bocconi.

Assunto in Mediobanca il 2 aprile 1991, Alberto Nagel vi ha svolto la sua intera carriera con responsabilità sempre crescenti: prima presso il Servizio Finanziario, poi al Segretariato Generale del quale diventa Responsabile nel 1997, per poi assumere, con l'evoluzione della struttura Organizzativa di Mediobanca, la Responsabilità della Divisione Investment Banking. Alberto Nagel viene poi nominato Funzionario nel 1995, Direttore Centrale nel 1998, Vice Direttore Generalenel 2002, Direttore Generale nel 2003, Consigliere Delegato nel 2002 e infine Amministratore Delegato nel 2008.

Nagel è anche Vicepresidente di Assicurazioni Generali e Consigliere di Amministrazione in Banca Esperia e in ABI (Associazione Bancaria Italiana).

domenica 24 luglio 2011

Mediobanca nuova governance. Alberto Nagel, Renato Pagliaro, Francesco Saverio Vinci e 2 consiglieri indipendenti nel comitato nomine

Alberto Nagel e Renato Pagliaro
Alberto Nagel e Renato Pagliaro
Via libera unanime dei soci del patto di sindacato di Mediobanca alla nuova governance dell'istituto. Tra le novità più rilevanti la modifica della composizione del comitato nomine, decisivo per le partecipazioni strategiche in Generali, Rcs, Pirelli e Telco-Telecom. Il comitato scenderà da sei a cinque membri: fuori i rappresentanti diretti dei soci, due saranno indipendenti e tre saranno i manager di Mediobanca (il presidente Renato Pagliaro, l'amministratore delegato Alberto Nagel e il direttore generale Francesco Saverio Vinci), che dunque avranno più poteri e responsabilità nelle società partecipate.

I soci del patto hanno anche modificato l'accordo che assegnava agli azionisti francesi guidati da Vincent Bollorè la facoltà di designare autonomamente nuovi soci. D'ora in poi ciò sarà possibile solo con l'assenso dell'assemblea del patto di sindacato. Modifiche allo statuto anche per quanto riguarda i limiti di età, fissati in 70 anni per il presidente e in 65 anni per amministratore delegato e direttore generale. Il ceo di UniCredit Federico Ghizzoni: «Segnale di piena fiducia al management di Mediobanca».

(Il Sole 24 Ore)

martedì 30 marzo 2010

Comitato Nomine di Mediobanca: tutti i nomi della lista

Il Comitato Nomine di Mediobanca ha approvato oggi la lista dei componenti del Consiglio di Amministrazione di Assicurazioni Generali.
I nomi sono 19: Cesare Geronzi, Vincent Bolloré, Alberto Nagel, Giovanni Perissinotto, Sergio Balbinot, Ana Patricia Botin, Francesco Gaetano Caltagirone, Diego Della Valle, Leonardo Del Vecchio, Petr Kellner, Angelo Miglietta, Alessandro Pedersoli, Lorenzo Pellicioli, Reinfried Pohl, Paolo Scaroni, Francesco Saverio Vinci, Giovanni Crostarosa Guicciardi, Mario Ragusa e Ugo Rock.
Subordinatamente all'eventuale nomina di Cesare Geronzi a Presidente di Assicurazioni Generali, il Comitato ha inoltre deliberato di proporre l'attuale Direttore Generale Renato Pagliaro alla carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione di Mediobanca.