Un interessante articolo che fa il punto sulle fusioni bancarie alla fine dell'ultimo anno:
“L'annus horribilis dell'M&A, il peggiore in Italia dal 2004, brinda a un finale più vivace. La vendita del Cerved, il database online che contiene le informazioni societarie delle Camere di Commercio, ai fondi Clessidra e Bain chiude virtualmente un 2008 che ha visto operazioni e volumi crollare rispetto al 2007, ma allo steso tempo incorona Mediobanca prima banca d'affari del Paese nella consulenza finanziaria di fusioni e acquisizioni (tra cui anche quella di Cerved stessa).
A pochi giorni di distanza dalla classifica di Dealogic, l'altra banca dati di riferimento per il mercato, i dati Thomson Reuters (che il Sole ha potuto visionare in esclusiva) hanno ratificato il primato della banca d'affari di Piazzetta Cuccia nell'advisoring. Con 77 operazioni (78 se si considera la vendita di Cerved da parte delle banche il cui closing è arrivato ieri sera) e 52,2 miliardi di dollari movimentati (in termini di controvalore calcolato come enterprise value, quindi tenendo conto dei debiti), Mediobanca è al primo posto in Italia, sia per numero di deal sia per ammontare (i dati comprendono operazioni chiuse e annunciate). Al secondo posto si piazza Goldman Sachs, un tempo la prima investment bank di Wall Street e ora finita in crisi (dopo aver chiuso per la prima volta in rosso un trimestre dalla quotazione): in Italia, però, la banca ha registrato un vero e proprio boom nel 2008 (confermato anche dalle rilevazioni Dealogic che l'hanno vista balzare di oltre dieci posizioni). L'ultimo gradino del podio spetta a Morgan Stanley, un'altra delle investment bank americane travolte dalla crisi finanziaria (e salvata dall'intervento della giapponese Mitsubishi). Quarte e quinte, rispettivamente, la svizzera Ubs e la tedesca Deutsche Bank.
La banca milanese oltre a svettare al primo posto è anche l'unico advisor italiano tra i primi dieci posti: le uniche altre banche d'affari di casa nostra che compaiono entro le prime venti posizioni sono Intesa Sanpaolo (grazie anche alla controllata Banca Imi) e Unicredit. Piccola curiosità: c'è un solo consulente italiano non bancario ed è la boutique Borghesi Colombo & Associati (attualmente al lavoro sull'eventuale vendita di Tiscali Uk a BSkyB di Rupert Murdoch). A completare la pattuglia delle investment bank c'è Banca Leonardo (l'advisor che ha stilato la perizia di Alitalia nella vendita da parte dello Stato alla cordata Cai di Roberto Colaninno e ha anche lavorato al deal Cerved).
Mediobanca ha praticamente stradominato nell'energia e nell'industria in Italia e da lì è venuto lo "zoccolo duro" di operazioni che hanno permesso di salire al numero uno dalla seconda posizione del 2007 (relativa, però, ai soli deal annunciati). La mossa dell'Eni in Belgio, con l'acquisizione da oltre 3 miliardi di Distrigaz, quella da 16 miliardi fatta da Terna sulla rete ad alto voltaggio di Enel e la maxi-fusione da 1,4 miliardi di Iride-Enia, godevano della consulenza della banca guidata da Alberto Nagel. Così come nelle Tlc la banca ha seguito Telecom Italia nella vendita di Alice France, le attività di banda larga, al gruppo transalpino Iliad. La singola più grande operazione in cui Mediobanca è stata coinvolta è stata l'offensiva da 5 miliardi di Finmeccanica negli Stati Uniti sull'azienda di Difesa Drs.
Il motivo di maggiore soddisfazione per la banca, in un anno terribile per tutte le banche d'affari, è il buon posizionamento all'estero: Mediobanca è il quarto advisor in Spagna e unica banca d'affari italiana tra le prime 25 censite da Thomson nel Paese. L'istituto è alle spalle di Ubs, Citi e Goldman, ma davanti a leader mondiali come Morgan Stanley, Hsbc o JpMorgan, grazie anche ai big deal, da 8 miliardi, della cordata Citi-Abertis-Atlantia che ha acquisito la concessionaria autostradale Itinere. In Germania la banca d'affari presieduta da Cesare Geronzi si è posizionata ottava, distanziando di tredici posizioni UniCredit (che nel Paese gode dell'apporto della controllata Hvb) e di sedici Banca Leonardo. Sedicesima posizione, infine, per Mediobanca in Francia, ma anche in questo caso la banca può vantare di essere l'unico advisor italiano piazzatosi in classifica nel Paese.
Guardando più in generale al mercato, l'operazione Cerved potrebbe essere il segnale che qualcosa si sta sbloccando nell'M&A, da mesi ormai congelato. La vendita della società sembrava essersi bloccata proprio per le difficoltà nel financing e non era escluso che la transazione slittasse al 2009 o che non si chiudesse più. Il blitz pre-natalizio, invece, con i fondi (80% Bain e 20% Clessidra) che hanno acquisito il 92% della società veicolo CeBi che custodisce l'85% di Cerved. L'operazione, assistita da Vitale&Associati e Credit Suisse più i legali Grimaldi e Studio Carbonetti, si colloca tra le più grandi fatte quest'anno dai fondi in Italia (535 milioni è l'enterprise value offerto dai compratori per il 100% del veicolo CeBi) e crea anche un campione nazionale visto che Bain conferirà Lince (di proprieti della controllata TeamSystem), uno dei big in Italia nei rating aziendali, dentro la newco che controllerà Cerved.”
(Il Sole 24 ore)
mercoledì 13 maggio 2009
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