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lunedì 17 gennaio 2011

Carmine Lamanda, il nuovo assessore al bilancio di Roma

Il quotidiano Il Tempo ha pubblicato sabato un ritratto di Carmine Lamanda, che prende il posto di Leo all'assessorato al Bilancio del comune di Roma.
"L'esperienza per gestire un bilancio complesso, anzi complicato da anni di gestione poco rispettosa dei principi contabili, non gli manca. Carmine Lamanda, quasi sconosciuto al grande pubblico, è uomo che ha passato la sua vita professionale a occuparsi di economia, banche e numeri. Nasce a Salerno nel 1941, ma la sua formazione giovanile si svolge in gran parte in terra d'Abruzzo. Il padre, cancelliere in Tribunale viene trasferito a Ortona in provincia di Chieti e a Pescara prende la maturità classica. Con il titolo in tasca Lamanda segue le orme del padre: vince il concorso per la carriera di cancelliere e la sua prima sede di lavoro è Perugia. Lì affiancando lo studio al lavoro si laurea in Giurisprudenza. Ed a quel punto, alla fine degli anni '60, che tenta con successo la carriera nella Banca d'Italia. Muove i primi passi nella filiale di Teramo poi è chiamato a Roma, nella sede centrale. La carriera a Palazzo Koch comincia nel settore della Vigilanza del sistema creditizio. Consolidata la sua esperienza nei controlli bancari, è incaricato dal Governatore Paolo Baffi e, successivamente, dal Governatore Carlo Azeglio Ciampi di ridisegnare la normativa relativa al settore del credito. In questa veste, Lamanda lavora a stretto contatto con l'allora ministro del Tesoro Giuliano Amato partecipando alla riforma della banca pubblica mentre, nel 1993, collabora alla definizione del Nuovo Testo Unico Bancario, approvato dal Governo Ciampi. Testi legislativi che consentiranno l'ammodernamento di un sistema bancario che fino agli anni '90 si presentava come una «foresta pietrificata». E che di fatto chiudono l'era delle Banche di interesse nazionale, le cosiddette Bin, a vantaggio di istituti di credito che agiscono come società per azioni sul mercato. Un altro passaggio fondamentale arriva nel 1994. Lamanda è distaccato presso il Ministero del Tesoro dove Lamberto Dini, gli conferisce l'incarico di Capo di Gabinetto. Poi nel 1997, il ritorno nell'alveo bancario. Il presidente Cesare Geronzi lo incarica di seguire le strategie del Gruppo Capitalia e con Giorgio Brambilla, all'epoca ad, la ristrutturazione dei costi. Dal 2002 ha ricoperto l'incarico di condirettore denerale di Capitalia. Ed è con questo ruolo che gestisce la delicata fusione del gruppo bancario romano con la Unicredit allora guidata da Alessandro Profumo. A Piazza Cordusio nel 2007 è nominato vice presidente. Da ieri la nuova sfida: il controllo e la supervisione di un bilancio che vale quanto quello di una grande impresa italiana."
(Il tempo)

mercoledì 20 ottobre 2010

Cesare Geronzi: per il 2010 risultati interessanti per Generali

"Per l'esercizio in corso si profilano risultati interessanti, che valuteremo approfonditamente". E' quanto ha dichiarato Cesare Geronzi, il presidente delle Generali, parlando ai dipendenti nel corso di una visita alla sede di Mogliano Veneto.
"Stiamo curando una revisione organizzativa - ha proseguito Cesare Geronzi riferendosi alla ricognizione commissionata a livello internazionale dal gruppo triestino alla societa' di consulenza Boston Consulting Group - che mira proprio a valorizzare il ricco patrimonio di risorse umane, a migliorare l'efficienza, ad accelerare le procedure decisionali nell'interesse, innanzitutto, della nostra clientela, a cominciare dalla contrazione dei tempi di risposta.
A breve - ha continuato Cesare Geronzi - valuteremo i primi risultati dell'analisi e inizieremo a progettare le conseguenze in termini di organizzazione funzionale".
(da Radiocor: "Generali: Geronzi, per 2010 si profilano risultati interessanti")

venerdì 8 ottobre 2010

Cesare Geronzi - i nuovi progetti per Generali

Cesare Geronzi, dopo cinque mesi alla presidenza di Generali, coltiva l’ambizione di un gruppo che continui l’espansione estera, magari in paesi in cui finora il Leone è poco presente (per esempio in Sudamerica, oltre a Cina e India dove il gruppo di Trieste è già presente), e sia pure perno e propulsore in Italia di operazioni profittevoli e con ricadute sistemiche.
E’ il caso del recente via libera al piano di housing sociale con la Cassa depositi e prestiti, controllata al 70 per cento dal Tesoro.
L’aspirazione di Cesare Geronzi è comunque quella di lasciare un segno. Per questo, dopo una fase di studio preliminare, sta imprimendo un ritmo serrato a vecchi e nuovi comitati interni dopo una “fase di rallentamento” della precedente presidenza: il cda si riunisce una volta ogni mese e mezzo, il comitato esecutivo ogni mese, è stato istituito il comitato investimenti e a breve — racconta Cesare Geronzi - i consulenti della Boston Consulting consegneranno uno studio per rivedere la struttura organizzativa del gruppo. Inoltre, si è dato vita a periodiche riunioni con i manager di vertice in una sorta di informale Comitato di presidenza.
Quando Cesare Geronzi dice di “voler lasciare il segno” intende anche una funzione culturale del Leone. Il banchiere sta “rivitalizzando” la Fondazione Generali, in sonno per tutta la presidenza di Antoine Bernheim: “Sarà aumentato il patrimonio e sarà costituito un comitato scientifico di altissimo livello per farne uno strumento operativo per le attività legate alla ricerca, alla cultura”.
Riecco il banchiere di sistema? “Non c’è contrasto — risponde Cesare Geronzi— tra rigorosa tutela degli interessi aziendali e attenzione agli interessi generali. Generali con la ‘g’ minuscola”. Avere di mira anche gli interessi collettivi significa compiere operazioni profittevoli, ma a redditività differita. Del resto — chiosa in privato Cesare Geronzi — avete visto l’esito della linea che vuole assegnare al banchiere solo la crescita di valore per gli azionisti nel brevissimo termine? Chissà se è un riferimento indiretto a Profumo.

(da "Cesare Geronzi rivoluziona Generali scrutando le pene di Unicredit", Il Foglio)

mercoledì 6 ottobre 2010

Cesare Geronzi: il ruolo delle fondazioni

Cesare Geronzi, il presidente delle Generali, intervistato da Michele Arnese su Il Foglio, si interroga sul ruolo che le fondazioni continuano ad avere negli istituti di credito.

Di certo - scrive Il Foglio - il suo giudizio non è assai lontano da quello del Wall Street Journal che ieri ha scritto di uno “spettacolo non edificante che ha lasciato una delle più grandi banche europee senza timone per nove giorni”. Un rilievo indiretto agli uomini forti di Cariverona (Paolo Biasi) e Crt (Fabrizio Palenzona)? “Non faccio nomi — dice Cesare Geronzi — m’interrogo piuttosto su un’evoluzione delle fondazioni bancarie che hanno dato un grande apporto alla riorganizzazione creditizia per un quindicennio, sono potenzialmente un fattore di stabilità, ma vanno prevenuti i rischi per la loro autonomia che si riverberebbero in rischi per l’autonomia delle banche. E’ stato d’altronde il governatore Mario Draghi ad affermare, nelle ultime Considerazioni finali, che saranno le fondazioni, nella loro autonomia, le prime a tutelare l’indipendenza a del management”. A 20 anni dalla legge Amato-Carli una riflessione del genere, senza pregiudiziali di sorta, è opportuna - è il pensiero di Cesare Geronzi - senza prefigurare conseguenze. Non dobbiamo prestare il fianco a chi ha sostenuto, in altri tempi, l’autoreferenzialità delle fondazioni perché così non è, e neppure a chi le ha paragonate a un ircocervo o a Frankenstein.

(da "Cesare Geronzi rivoluziona Generali scrutando le pene di Unicredit", Il Foglio)

martedì 5 ottobre 2010

Cesare Geronzi rivoluziona Generali e si preoccupa per Unicredit

Cesare Geronzi, come presidente delle Generali, è concentrato su strategie e riorganizzazione del Leone. Come osservatore e navigato uomo di finanza è preoccupato per la governance di qualche grande banca…

"Cesare Geronzi in queste ore, da spettatore interessato, non si meraviglia della soluzione interna scelta da Unicredit e la considera una strada bene intrapresa. Nelle conversazioni private, comunque, sottolinea due aspetti. Da un lato, l’eclissi dei manager che avevano come principio e fine di ogni operazione l’ossessione stile McKinsey per la “creazione di valore”. Dall’altro lato, i problemi di governance che le banche — Unicredit è solo un caso, il più appariscente — possono avere. Evidentemente il combinato disposto di crescita esterna tumultuosa e di adeguamenti degli assetti interni a norme e regolamenti ha prodotto effetti che vanno governati."
(da "Cesare Geronzi rivoluziona Generali scrutando le pene di Unicredit", Il Foglio)

venerdì 25 giugno 2010

Cesare Geronzi, lezione di sistema

Da lunedì Cesare Geronzi non è più un oggetto misterioso per gli oltre 350 dirigenti delle Generali, che hanno incontrato il loro nuovo presidente nella sede di Mogliano Veneto, quartier generale della direzione Italia del gruppo. E Cesare Geronzi, accompagnato alla convention dagli ad Giovanni Perissinotto e Sergio Balbinot, dopo aver visitato l’imponente struttura, ha parlato ai manager. Mettendo al centro dell’intervento anche il tema del ruolo delle Generali nello scenario nazionale. Le operazioni di sistema - ha detto Cesare Geronzi - hanno un senso e un significato importante per il Paese. Per questo meritano le attenzioni delle Generali. A condizione che non contrastino con le esigenze aziendali e siano compatibili con l’obiettivo primario del gruppo, cioè la redditività. Ma non si tratterà di scelte politiche. Messaggio chiaro. Da ieri ricevuto.
(Il Giornale.it)

martedì 15 giugno 2010

Giovanni Perissinotto: faremo acquisizioni in settore Danni

Giovanni Perissinotto, amministratore delegato di Assicurazioni Generali insieme a Sergio Balbinot, parla con Affari e Finanza di Repubblica della strategia per i prossimi mesi della società guidata da Cesare Geronzi:
"Faremo acquisizioni nel settore Danni e nell'Asset Management, ma solo quando la situzione lo permettera' e al prezzo giusto. Le acquisizioni nel ramo Danni saranno probabili all'estero, visto che in Italia la strada sembra sbarrata dall'Antitrust".

La strada per lo sviluppo di Generali sembra lunga ed e' appena cominciata: "un nuovo ciclo", con il presidente Cesare Geronzi, che potrebbe passare attraverso un allentamento dei vincoli con Mediobanca, anche se sono ancora molti quelli che pensano che sia possibile in futuro parlare di una fusione tra Generali e Mediobanca, operazione sino ad ora sempre smentita.

mercoledì 9 giugno 2010

Generali riapre il dossier Aig

"La decisione di Prudential di rinunciare all'acquisizione per 35,5 mld dollari delle unità asiatiche di Aig potrebbe aprire nuove prospettive di espansione per le Generali in Estremo oriente. Lo si legge in un articolo di MF. Per ora a Trieste non arrivano commenti ufficiali, ma ambienti vicini alla compagnia presieduta da Cesare Geronzi fanno sapere che il dossier sulle attività asiatiche di Aig sarà riaperto, per le parti che interessano, a condizione che gli americani rinuncino all'idea di procedere all'Ipo di American international assurance (Aia), la holding cui fanno capo i business di Aig nella regione Asia-Pacifico. "
(Teleborsa)

martedì 25 maggio 2010

Cesare Geronzi entrerà nei patti di Rcs e Pirelli

Cesare Geronzi entrerà come rappresentante delle Generali nei patti di sindacato di Rcs e Pirelli. Lo scrive la Stampa, secondo cui "tra i suoi primi atti appena arrivato alla presidenza delle Generali, Cesare Geronzi ha chiesto di essere inserito come rappresentante della compagnia nei maggiori accordi parasociali, Mediobanca esclusa, dove siede il Leone. E la sua richiesta è stata già sostanzialmente accolta dal cda delle Generali".
"Non accadrà domani - aggiunge il quotidiano torinese - ma nei prossimi mesi; con i tempi e i modi adeguati a un'operazione che vede tutti d'accordo".
(Apcom)

venerdì 30 aprile 2010

Luigi Vianello e Angelo De Mattia nella squadra di Cesare Geronzi

Cesare Geronzi, nel gruppo Assicurazioni Generali, eserciterà compiti di "sovraintendenza sull'attuazione delle delibere del Consiglio di Amministrazione e del Comitato esecutivo e delle strategie aziendali, sui rapporti con gli organismi istituzionali pubblici, nazionali o sovranazionali, con gli Azionisti e le Associazioni rappresentative nonché sulle relazioni esterne della Società". Sua responsabilità diretta saranno "la gestione delle funzioni concernenti le relazioni esterne, la comunicazione e i rapporti istituzionali di Gruppo".

Cesare Geronzi, appena insediatosi alla guida del Leone, sta già lavorando alla propria personale squadra di collaboratori, che dovrebbe comprendere una figura di spicco come Angelo De Mattia, funzionario della Banca d'Italia di lungo corso, in passato segretario particolare dell'ex governatore Antonio Fazio. A capo della comunicazione dovrebbe andare Luigi Vianello, che seguirà il nuovo presidente da Mediobanca, dove ricopriva il medesimo ruolo.

Cesare Geronzi presidente di Generali

Cesare Geronzi è il nuovo presidente di Generali. A Bernheim la presidenza onoraria del gruppo di Trieste. Ecco la notizia ANSA di oggi:
"Il cda de Le Generali nomina Cesare Geronzi presidente e vicepresidenti Vincent Bollore', Francesco Gaetano Caltagirone e Alberto Nagel.
Amministratori delegati Sergio Balbinot e Giovanni Perissinotto. Nel comitato esecutivo delle Generali entrano oltre al presidente, ai vice presidenti e agli amministratori delegati, che ne sono membri di diritto, Leonardo Del Vecchio e Lorenzo Pellicioli.
L'ex presidente Antoine Bernheim accetta di diventare presidente onorario delle Generali".

martedì 30 marzo 2010

Comitato Nomine di Mediobanca: tutti i nomi della lista

Il Comitato Nomine di Mediobanca ha approvato oggi la lista dei componenti del Consiglio di Amministrazione di Assicurazioni Generali.
I nomi sono 19: Cesare Geronzi, Vincent Bolloré, Alberto Nagel, Giovanni Perissinotto, Sergio Balbinot, Ana Patricia Botin, Francesco Gaetano Caltagirone, Diego Della Valle, Leonardo Del Vecchio, Petr Kellner, Angelo Miglietta, Alessandro Pedersoli, Lorenzo Pellicioli, Reinfried Pohl, Paolo Scaroni, Francesco Saverio Vinci, Giovanni Crostarosa Guicciardi, Mario Ragusa e Ugo Rock.
Subordinatamente all'eventuale nomina di Cesare Geronzi a Presidente di Assicurazioni Generali, il Comitato ha inoltre deliberato di proporre l'attuale Direttore Generale Renato Pagliaro alla carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione di Mediobanca.

venerdì 26 marzo 2010

Cesare Geronzi verso le Generali e Pagliaro presidente di Mediobanca

Renato Pagliaro
Renato Pagliaro
Cesare Geronzi dovrebbe diventare presidente di Generali, con Vincent Bollorè come vicepresidente e Renato Pagliaro prendere il suo posto di numero uno a Mediobanca.
Ecco le ultime notizie su Generali:
“Cambiano gli assetti di potere nella Finanza italiana, con un clamoroso passaggio già annunciato nei giorni scorsi: Cesare Geronzi lascia la presidenza di Mediobanca per approdare a Generali. Al suo posto sarà nominato l'attuale direttore generale della banca d'affari milanese, Renato Pagliaro.

Oggi a Mediobanca era in programma un comitato nomine. Nessuna comunicazione ufficiale, ma la concomitanza tra la conclusione dell'iter di presentazione della lista di maggioranza per il rinnovo del board della partecipata Generali con la convocazione in settimana di un patto di sindacato è chiaro: nella lista c'è Cesare Geronzi. I due attuali amministratori delegati delle Generali, Giovanni Perissinotto e Sergio Balbinot sono nell'elenco con lui per il prossimo cda: saranno quindi riconfermati.

A Trieste lascia, anche per motivi di età, Antoine Bernheim, francese, 85 anni. E un altro francese, Vincent Bollorè, diventerà vicepresidente delle compagnia assicuratrice".

"Bollorè infine ha ricordato che il 2009 della crisi è stato gestito bene sia da Mediobanca che da Generali: - Spesso si pensa che in Italia sigestisca tutto con amicizie e relazioni. Ci sono le amicizie, ma tra persone competenti e professionali. E Mediobanca e Generali sono l'esempio di come si possa essere amici, competenti e professionali -". (da La Repubblica)

lunedì 1 marzo 2010

Mediobanca: riunione del Patto sotto la Presidenza di Cesare Geronzi

L'Assemblea dei partecipanti all'Accordo relativo al capitale di Mediobanca si è riunita mercoledì sotto la Presidenza di Cesare Geronzi.
Dal Patto di sindacato esce la Fineldo di Vittorio Merloni, che ha ottenuto dagli altri grandi soci il via libera a svincolare un quota dello 0,24% in vista, secondo quanto si è appreso, di un riassetto degli investimenti.
Negli incontri della scorsa settimana non era in agenda il rinnovo dei vertici delle Generali, ha spiegato il presidente di Unicredit Dieter Rampl, senza però escludere che in uno dei prossimi appuntamenti si parli delle ipotesi di affidare la guida di generali al presidente della banca Cesare Geronzi.
La riunione del Patto di Mediobanca non ha per il resto riservato grosse sorprese: il direttivo è stato confermato, con la presidenza di Cesare Geronzi e la presenza di Tarak Ben Ammar, Vincent Bollorè, Ennio Doris, Salvatore Ligresti, Giampiero Pesenti, Alessandro Profumo, Dieter Rampl e Marco Tronchetti Provera.
L’uscita dal Patto «è una scelta strategica», ha spiegato la vice presidente di Fineldo, Antonella Merloni, escludendo comunque una cessione della quota.
Quanto ai conti, Mediobanca ha segnato nel primo semestre dell’esercizio 2009-2010 un utile netto quasi triplicato a 270 milioni di euro (+169,3%). «Se continuiamo su questi livelli - ha detto l’amministratore delegato Alberto Nagel - ci sarà spazio per una proposta al board sulla distribuzione di un dividendo in contanti”.
(fonte: La Gazzetta di Parma)

lunedì 22 febbraio 2010

Cesare Geronzi: Mediobanca e Generali fuse? Voi sognate!

Cesare GeronziCesare Geronzi continua a negare ogni ipotesi di fusione tra Mediobanca e Generali.
“Voi sognate”, è stata il commento tranchant rilasciato da Cesare Geronzi a margine del Forex di Napoli.
Rilanciata ciclicamente da indiscrezioni di stampa e ipotesi di mercato, l'ipotesi di una fusione fra Mediobanca e Generali (di cui Mediobanca è il primo azionista con quasi il 15%), è smentita ancora una volta da colui che stando alle voci dovrebbe esserne il principale architetto.

mercoledì 3 febbraio 2010

Cesare Geronzi spegne le voci di integrazione tra Mediobanca e Generali

Cesare GeronziSecondo quanto leggo oggi su Il Giornale, Mediobanca definisce prive di ogni fondamento le indiscrezioni di stampa su un’operazione di concentrazione tra l’istituto di Cesare Geronzi e Assicurazioni Generali. In una nota diffusa su richiesta della Consob, la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa, Mediobanca ha comunicato che “non sono convocate né sono previste riunioni degli organi sociali per le determinazioni da assumere nell’assemblea convocata da Assicurazioni Generali in materia di rinnovo del consiglio di amministrazione”.

venerdì 29 gennaio 2010

Cesare Geronzi: video della nomina in Mediobanca

Una chicca del 2007: il notiziario ANSA sulla nomina di Cesare Geronzi in Mediobanca

giovedì 28 gennaio 2010

Palenzona: Abertis-Atlantia è ancora una ipotesi valida

Fabrizio Palenzona, consigliere di Mediobanca, l’istituto bancario guidato da Cesare Geronzi, e presidente di Aiscat, l’Associazione Italiana Società Concessionarie Autostrade e Trafori, ritiene ancora valido il progetto di fusione tra Atlantia e Abertis. “Ma se mi chiede se stanno trattando – specifica - non sono assolutamente al corrente di colloqui in corso”.
Atlantia S.p.A., lo ricordiamo, è una holding finanziaria (già Autostrade S.p.A.) dell'omonimo gruppo di società attive nella gestione in concessione di tratte autostradali. Il principale azionista è la famiglia Benetton.
All’inizio del 2006 la società aveva varato un progetto di integrazione con il gruppo spagnolo Abertis, che prevedeva che quest’ultima avrebbe incorporato Autostrade S.p.A., andando così a creare un gruppo di primaria importanza a livello europeo.
Ma il progetto incontrò una forte opposizione da parte del Governo italiano, che aveva in mano le concessioni autostradali. Questo perché tra gli azionisti principali di Abertis c’era un gruppo attivo nelle costruzioni stradali e questo avrebbe portato ad un conflitto di interessi.
Atlantia e Abertis hanno semnpre affermato di non avere abbandonato l’idea, ma di averla solo momentaneamente accantonata.
Nei giorni scorsi si era parlato di un nuovo progetto di Benetton, con la consulenza di Mediobanca, l’istituto guidato da Cesare Geronzi.
In sostanza il gruppo italiano e quello spagnolo, che coinvolgerebbe Gemina (holding nel settore alimentare) e forse anche Impregilo (multinazionale italiana nel settore costruzioni e ingegneria), penserebbe sì alla fusione, ma a maggioranza italiana. Secondo le stesse fonti, il successo del nuovo progetto potrebbe dipendere però dalla partita che si sta giocando sul futuro di Telecom Italia, controllata dalla holding di telefonia Telco in cui figura come primo socio singolo Telefonica e accreditato di un interesse per le due quote dell’11,6% di Telco in mano alle banche italiane: Intesa SanPaolo e Mediobanca.

Benetton, intanto, ha fatto sapere di “non aver avviato alcuna iniziativa o conferito mandati finalizzati a un progetto di fusione tra Atlantia, Gemina e Abertis” e Abertis ha dichiarato di “non avere alcun interesse a confluire in un gruppo controllato dagli italiani”. Secondo altre fonti, d’altronde, alcuni soci di Abertis avrebbero la necessità di fare cassa.

Tra notizie filtrate e smentite, non bisogna dimenticare la voglia delle banche italiane presenti in Telco di dismettere i panni dell’azionista non solo per la performance deludente del titolo, ma anche paura di dovere essere presto chiamate a un aumento di capitale.

mercoledì 20 gennaio 2010

Mediobanca : niente dividendi per l’istituto di Cesare Geronzi

Cesare Geronzi e Alberto Nagel
Durante l’ultima assemble annuale di Mediobanca, l’istituto bancario guidato da Cesare Geronzi, l’amministratore delegato Alberto Nagel, ha dichiarato che per l'esercizio 2009-2010 non saranno distribuiti dividendi: “prevediamo un utile netto piuttosto consistente e quindi pensiamo di potere ragionare con il consiglio sulla politica dei dividendi”. La ragione di questa scelta? “In base alle nuove norme sui requisiti di patrimonializzazione, decideremo quanto si potrà distribuire ai soci e quanto destinare a patrimonio”.
Una previsione sull’andamento 2010?
La situazione è buona rispetto a un periodo di crisi acclamato, e sulla situazione delle partecipate. Mediobanca resta una delle realtà più solide, più patrimonializzate d'Europa.

mercoledì 23 dicembre 2009

Cesare Geronzi? Antoine Bernheim? Ancora sulla presidenza di Generali

Cesare GeronziA primavera si giocherà l'ultimo tempo della partita per le Generali. Antoine Bernheim non nasconde di gradire l'ennesima conferma. Mercoledì scorso l'agenzia di stampa Radiocor lo ha sorpreso in visita natalizia a Cesare Geronzi, presidente di Mediobanca. All'incontro è stato subito attribuito un significato particolare, perché considerato una sorta di apertura delle grandi manovre in vista del rinnovo dei vertici della compagnia. Proprio Cesare Geronzi, lo sappiamo, è infatti considerato il candidato più naturale alla successione. Sempre che venga risolto il problema di trovargli un sostituto alla presidenza di Mediobanca.
Troppo presto per azzardare previsioni? Forse, ma tra le novità di fine anno spicca l'uscita da Unipol dell'amministratore delegato Carlo Salvatori, in passato presidente di UniCredit.
Da tenere in considerazione anche Gianpiero Auletta Armenise, che nei mesi scorsi ha lasciato l'incarico di amministratore delegato della Banca Ubi per ragioni di famiglia.
(fonte Il Sole 24 Ore)