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Andrea Cingoli a.d. di Banca Esperia |
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giovedì 23 maggio 2013
Andrea Cingoli incoraggia la patrimonializzazione delle pmi
giovedì 16 maggio 2013
Andrea Cingoli sa come combattere l’incertezza della crisi
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Andrea Cingoli, a.d. Banca Esperia |
venerdì 10 maggio 2013
Andrea Cingoli: la crisi come motore di cambiamento
Andrea Cingoli, dal 2009 amministratore delegato della private banking Banca Esperia, riferisce al
Quotidiano Nazionale quanto segue: “I tempi di crisi non vanno presi come una disgrazia, ma come il motore di un cambiamento”. È con questa convinzione che Cingoli si rivolge alle imprese italiane che, a causa della violenta crisi che ci sta travolgendo, vedono rallentare i consumi e calare la domanda. Secondo Andrea Cingoli però, bisogna guardare questa crisi in modo positivo, vederla come una spinta per fare di più, per cercare qualcosa di diverso; Cingoli sostiene che questo sia il periodo più proficuo per ripensare a un nuovo modello di business. Un modello imprenditoriale che non punti alla pianificazione a lungo termine ma che sia molto incentrato sulla figura del capo famiglia.
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Andrea Cingoli, a.d. di Banca Esperia |
venerdì 3 maggio 2013
Andrea Cingoli: ecco i mercati su cui puntare
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Andrea Cingoli, a.d. di Banca Esperia |
martedì 23 aprile 2013
Andera Cingoli: sentiment positvo nella clientela
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Andrea Cingoli, a.d. di Banca Esperia |
venerdì 12 aprile 2013
Per Andrea Cingoli di Banca Esperia vince chi rischia e diversifica
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Andrea Cingoli, a.d. Banca Esperia |
giovedì 4 aprile 2013
Con Andrea Cingoli Banca Esperia realizza l’acquisizione della Fiduciaria San Babila.
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Andrea Cingoli, a.d. di Banca Esperia |
mercoledì 20 marzo 2013
Andrea Cingoli: per Banca Esperia chiusura del 2012 in positivo
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Andrea Cingoli, a.d. di Banca Esperia |
venerdì 8 marzo 2013
Banca Esperia: l'istituto guidato da Andrea Cingoli "strappa" senior private a Banca Profilo
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Andrea Cingoli, ad di Banca Esperia |
Nel team Key Client dedicato alla clientela Ultra High Net Worth Individual, guidato da Angelo Viganò, fa infatti il suo ingresso Claudio Targa.
Targa, che proviene da Banca Profilo dove ricopriva il ruolo di Senior Private Banker, supporterà sul territorio bresciano l'attività commerciale della squadra di Viganò, responsabile della direzione commerciale Key Client.
(da Advisoronline)
giovedì 22 novembre 2012
Banca Esperia: Del Piccolo entra nella banca di Andrea Cingoli
Milano Finanza annuncia l’ingresso del Banker Sergio Del Piccolo in Banca Esperia, la boutique di Private Banking e Wealth Management guidata da Andrea Cingoli:
"Banca Esperia rafforza la propria struttura commerciale nella zona di Milano. La private bank controllata da Mediobanca e Mediolanum e guidata dall'amministratore delegato Andrea Cingoli ha reclutato Sergio Del Piccolo, ex Ubi Banca. Del Piccolo entra a far parte nel team guidato da Theo Delia Russell, responsabile della direzione commerciale per la Lombardia di Banca Esperia. L'obiettivo del rafforzamento è supportare l'attività sulla clientela di riferimento del gruppo, che comprende manager, professionisti e piccoli e medi imprenditori."
"Banca Esperia rafforza la propria struttura commerciale nella zona di Milano. La private bank controllata da Mediobanca e Mediolanum e guidata dall'amministratore delegato Andrea Cingoli ha reclutato Sergio Del Piccolo, ex Ubi Banca. Del Piccolo entra a far parte nel team guidato da Theo Delia Russell, responsabile della direzione commerciale per la Lombardia di Banca Esperia. L'obiettivo del rafforzamento è supportare l'attività sulla clientela di riferimento del gruppo, che comprende manager, professionisti e piccoli e medi imprenditori."
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giovedì 18 ottobre 2012
Banca Esperia: l'istituto di Andrea Cingoli rileva due fiduciarie
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Andrea Cingoli |
Per Banca Esperia, fondata nel 2001 grazie a una joint venture tra Mediobanca e Mediolanum, l'operazione si inserisce nell'ambito dello sviluppo dei servizi di Wealth Planning, che vedono nei servizi fiduciari un elemento chiave.
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giovedì 4 ottobre 2012
In 14 gruppi del risparmio gestito superano i cento milioni
Sono 14 i gruppi del risparmio gestito italiano che vantano una raccolta netta mensile superiore a 100 milioni. Tra questi ce ne sono cinque con un saldo mensile superiore ai 200 milioni: Banco Popolare (323 milioni), Deutsche Bank (307 milioni), AM Holding (251 milioni), Azimut (208 milioni) e State Street global advisors (204 milioni). Gli altri gruppi over 100 milioni sono invece, nell'ordine, Franklin Templeton (177 milioni), Poste Italiane (171 milioni), Ubs (169 milioni), Mediolanum (153 milioni), Generali (143 milioni), Ersel (132 milioni), Invesco (130 milioni), Morgan Stanley (121 milioni) e Axa (116 milioni). A due cifre positive anche il saldo tra nuove sottoscrizioni e richieste di riscatto di Finanziaria Internazionale (53 milioni), JPMorgan Am (48 milioni), Pensplan invest (32 milioni), Amundi gruop (23 milioni), Veneto Banca (14 milioni) e Banca Esperia guidata da Andrea Cingoli (10 milioni). Come si può constatare tra i gruppi che hanno raccolto di più nel mese figurano sia società italiane che case d'investimento estere e grandi reti di promotori. Tornando alla classifica mensile, chiudono invece in rosso il mese Allianz (meno 226 milioni), PioneerUnciredit (meno 198 milioni), Credito Emiliano (meno 127 milioni), Banca Finnat Euramerica (meno 98 milioni), Bnp Paribas Am (meno 96 milioni), Ubi Banca (meno 85 milioni), Intesa Sanpaolo (meno 76 milioni), Credit Suisse (meno 59 milioni), Sociètè Gènèrale (meno 42 milioni) e Kairos partners (meno 38 milioni).
(da Il Giornale)
(da Il Giornale)
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venerdì 20 luglio 2012
Andrea Cingoli: la disponibilità di credito è sempre più limitata
Andrea Cingoli, a.d. di Banca Esperia, intervistato da Finanza e Diritto sulla sempre maggiore difficoltà per le imprese ad accedere al credito, ha dichiarato:
"Negli ultimi anni si registrano crescenti limitazioni per quanto riguarda la disponibilità di credito da parte del sistema bancario a beneficio delle piccole e medie imprese sul territorio, dovute alle nuove sfide che le banche stesse stanno affrontando. La modifica della normativa relativa al rischio di liquidità ha sicuramente inciso sul rapporto tra raccolta e impieghi; l’introduzione prospettica di più stringenti ratio patrimoniali e l’aumento delle sofferenze creditizie hanno ridotto la disponibilità ad erogare da parte delle banche. Per le piccole e medie imprese si presenta quindi la necessità di porre maggiore attenzione verso il mercato dei capitali".
"Alla luce di questo - ha proseguito Andrea Cingoli - il settore del private banking assume un ruolo fondamentale per supportare le PMI nella ricerca dei capitali di rischio, infatti il nostro Paese è caratterizzato da una forte capacità di risparmio e da una ricchezza significativa (900 miliardi di euro di ricchezza finanziaria per il settore del Private Banking) e, allo stesso tempo, i risparmiatori hanno iniziato a manifestare in maniera marcata una crescente disaffezione nei confronti degli investimenti finanziari e l’esigenza di ampliamento dell’offerta a investimenti di carattere reale, quali aziende e immobili.
Quindi Banca Esperia - ha continuato Cingoli -sta avviando un progetto che si pone l’obiettivo di supportare gli investitori privati grazie alla costituzione di club di investimento in asset corporate e real estate, che abbiano la supervisione di un partner istituzionale. Il progetto prevederà club di investimento strutturati e organizzati in maniera formale (assumendo per esempio la forma di “associazione”) che consentiranno di definire in modo univoco la mission condivisa, sulla base della quale Banca Esperia potrà fornire supporto consulenziale e di ricerca per la selezione delle società target. Inoltre permetteranno di selezionare, con attenzione costante al conflitto di interessi, i service provider di supporto per l’acquisizione dei target e la validazione del processo di investimento. Inoltre - ha concluso Andrea Cingoli - la costituzione di questi veicoli potrà permettere di coordinare le fasi di investimento e la ricerca delle risorse manageriali e/o i partner per lo sviluppo del business plan delle società target e per la successiva gestione dell’investimento, fino all’eventuale opzione di uscita dall’investimento stesso."
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Andrea Cingoli |
Quindi Banca Esperia - ha continuato Cingoli -sta avviando un progetto che si pone l’obiettivo di supportare gli investitori privati grazie alla costituzione di club di investimento in asset corporate e real estate, che abbiano la supervisione di un partner istituzionale. Il progetto prevederà club di investimento strutturati e organizzati in maniera formale (assumendo per esempio la forma di “associazione”) che consentiranno di definire in modo univoco la mission condivisa, sulla base della quale Banca Esperia potrà fornire supporto consulenziale e di ricerca per la selezione delle società target. Inoltre permetteranno di selezionare, con attenzione costante al conflitto di interessi, i service provider di supporto per l’acquisizione dei target e la validazione del processo di investimento. Inoltre - ha concluso Andrea Cingoli - la costituzione di questi veicoli potrà permettere di coordinare le fasi di investimento e la ricerca delle risorse manageriali e/o i partner per lo sviluppo del business plan delle società target e per la successiva gestione dell’investimento, fino all’eventuale opzione di uscita dall’investimento stesso."
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giovedì 12 luglio 2012
Andrea Cingoli: Banca Esperia partner di riferimento per i clienti Private
Andrea Cingoli spiega in una intervista rilasciata a "Finanza e diritto" i plus Banca Esperia e delle società del Gruppo, che si propongono come il partner di riferimento per i clienti Private:
"Banca Esperia - spiega Andrea Cingoli - è una banca fortemente specializzata: ci occupiamo di fornire soluzioni avanzate di Private Banking per clientela Private e Istituzionale. Siamo riusciti a ottenere la combinazione ottimale tra specializzazione e flessibilità grazie alle nostre dimensioni tipiche di una boutique dedicata.
Possiamo inoltre vantare un’importante solidità patrimoniale, grazie al fatto che il livello di rischio tipico della nostra attività si mantiene su livelli inferiori rispetto ad altri settori del banking e grazie alla minore rischiosità a cui siamo soggetti data la nostra specializzazione. I nostri due azionisti, Mediobanca e Mediolanum, sono leader nel mercato finanziario italiano e ci assicurano ulteriore solidità patrimoniale e supporto specialistico. Il nostro Core Tier I è pari a 17.78%, uno tra i più elevati nell’industria del Private Banking."
"Come già ricordato - dice ancora Andrea Cingoli - la struttura di Banca Esperia ha come missione l’offerta di soluzioni in tre ambiti: servizi di investimento finanziario sia discrezionali che consulenziali, Wealth Planning e attività di consulenza per l’ottimizzazione degli asset illiquidi. Questo ci permette di avere un modello di business in grado di intercettare al 100% i bisogni del Cliente e della famiglia con particolare riguardo agli imprenditori, segmento particolarmente rilevante nell’industria del private banking. Oltre all’offerta di consulenza offriamo tutti i servizi necessari all’implementazione delle strategie individuate, mediante la piattaforma completa formata da Banca Esperia, dalle due società di asset management e dalla partnership con Mediobanca per le soluzioni dedicate agli asset illiquidi. I nostri Clienti possono in questo modo beneficiare della consulenza sugli investimenti, con un costante monitoraggio del rischio, e di diverse soluzioni di investimento come il Mandato Multilinea, che permette di allocare il proprio patrimonio su più Linee di Gestione all’interno di un unico contratto; oltre a finanziamenti e mutui ipotecari per soddisfare le esigenze di finanziamento legate all’acquisto o ristrutturazione di immobili."
"L’indipendenza che ci caratterizza - conclude Andrea Cingoli - ci consente di lavorare in un’ottica di architettura aperta, al fine di ricercare soluzioni “best in class” sul mercato nazionale e globale."
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Andrea Cingoli |
martedì 3 luglio 2012
Andrea Cingoli: la nuova sede banca Esperia di Cesena
Andrea Cingoli, il numero uno di Banca Esperia, commenta la recente apertura di una nuova sede a Cesena.
"La nostra strategia prevede una forte presenza territoriale per essere vicino ai nostri clienti e comprendere le loro esigenze e caratteristiche, che variano sul territorio. In quest’ottica si contestualizza il network di 12 filiali presenti nelle principali città e nei distretti industriali. In futuro abbiamo intenzione di proseguire con la strategia di crescita, che perseguiamo principalmente per linee interne."
"A tal fine stiamo - continua Andrea Cingoli - proseguendo nell’azione di potenziamento della nostra struttura commerciali, attualmente composta da 80 banker, orientando la ricerca verso professionalità provenienti dal settore del private banking, da industrie “limitrofe” quali consulenza aziendale, pianificazione familiare e pensiamo di avviare un programma per l’inserimento di giovani con elevato potenziale."
(da FinanzaeDiritto.it)
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Andrea Cingoli |
"A tal fine stiamo - continua Andrea Cingoli - proseguendo nell’azione di potenziamento della nostra struttura commerciali, attualmente composta da 80 banker, orientando la ricerca verso professionalità provenienti dal settore del private banking, da industrie “limitrofe” quali consulenza aziendale, pianificazione familiare e pensiamo di avviare un programma per l’inserimento di giovani con elevato potenziale."
(da FinanzaeDiritto.it)
giovedì 28 giugno 2012
Mediobanca
Mediobanca nasce nel primo dopoguerra per volere della Banca Commerciale Italiana (oggi Intesa San paolo) a cui si associarono, prima il Credito Italiano (l’attuale UniCredit) e poi il Banco di Roma (Capitalia) per "soddisfare le esigenze a media scadenza delle imprese produttrici" e per stabilire un "rapporto diretto fra il mercato del risparmio e il fabbisogno finanziario per il riassetto produttivo delle imprese".
Dal 2003 Mediobanca è guidata da Alberto Nagel, Renato Pagliaro e Francesco Saverio Vinci.
Nel 1973 le operazioni di finanziamento ottengono una scadenza di 20 anni. L’ente bancario appoggia fin dall’inizio i principali gruppi industriali italiani ed è tra i primi a entrare nel settore parabancario. Nel 1956 viene ammesso in Borsa. Un nuovo assetto stabilito nel 1988 favorisce l’equilibrio tra soci pubblici e privati mantenendone però l’indipendenza gestionale. Le tre banche fondatrici, in seguito, riducono il capitale dal 75% al 25% cedendone una parte a un gruppo di imprese private che, raggiungendo cosi la loro partecipazione equivalente, stipula con esse un sindacato di blocco , e una parte viene messa sul mercato nel novembre del 1988. Negli anni successivi si costituisce Mediobanca International per gestire il mercato internazionale mentre si sviluppa Micos (ora CheBanca) per occuparsi dei finanziamenti immobiliari.
All’inizio del nuovo millennio Mediobanca amplia il proprio portafoglio di partecipazione incrementando, ad esempio, la quota in Assicurazioni Generali fino al 12.5%. Nell'aprile 2000 Banca Commerciale Italiana, cede la sua partecipazione ad altri membri del sindacato di blocco. Nel luglio 2000, in "joint venture" con Mediolanum si costituisce Duemme, per operare nel "private banking" di fascia alta; la società, denominata poi Banca Esperia, diviene operativa nel 2001. Nel 2004 Mediobanca ottiene il controllo totale di Compagnie Monégasque de Banque (CMB), banca leader nel private banking nel principato di Monaco. Nel luglio 2004 viene creata la succursale di Parigi; nel 2006 viene aperto l’ufficio di brokeraggio a New York seguito, nel 2007, dall’apertura delle filiali di Madrid e Francoforte. A fine 2007 UniCredit cede le azioni Mediobanca che deteneva (9,37%). Nello stesso anno la banca acquisisce anche Linea dal Banco Popolare e dalla Banca Popolare di Vicenza. L’anno successivo è resa operativa la sede Mediobanca di Londra, specializzata nelle attività di capital markets.
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Alberto Nagel e Renato Pagliaro l'AD e il Presidente di Mediobanca |
Nel 1973 le operazioni di finanziamento ottengono una scadenza di 20 anni. L’ente bancario appoggia fin dall’inizio i principali gruppi industriali italiani ed è tra i primi a entrare nel settore parabancario. Nel 1956 viene ammesso in Borsa. Un nuovo assetto stabilito nel 1988 favorisce l’equilibrio tra soci pubblici e privati mantenendone però l’indipendenza gestionale. Le tre banche fondatrici, in seguito, riducono il capitale dal 75% al 25% cedendone una parte a un gruppo di imprese private che, raggiungendo cosi la loro partecipazione equivalente, stipula con esse un sindacato di blocco , e una parte viene messa sul mercato nel novembre del 1988. Negli anni successivi si costituisce Mediobanca International per gestire il mercato internazionale mentre si sviluppa Micos (ora CheBanca) per occuparsi dei finanziamenti immobiliari.
All’inizio del nuovo millennio Mediobanca amplia il proprio portafoglio di partecipazione incrementando, ad esempio, la quota in Assicurazioni Generali fino al 12.5%. Nell'aprile 2000 Banca Commerciale Italiana, cede la sua partecipazione ad altri membri del sindacato di blocco. Nel luglio 2000, in "joint venture" con Mediolanum si costituisce Duemme, per operare nel "private banking" di fascia alta; la società, denominata poi Banca Esperia, diviene operativa nel 2001. Nel 2004 Mediobanca ottiene il controllo totale di Compagnie Monégasque de Banque (CMB), banca leader nel private banking nel principato di Monaco. Nel luglio 2004 viene creata la succursale di Parigi; nel 2006 viene aperto l’ufficio di brokeraggio a New York seguito, nel 2007, dall’apertura delle filiali di Madrid e Francoforte. A fine 2007 UniCredit cede le azioni Mediobanca che deteneva (9,37%). Nello stesso anno la banca acquisisce anche Linea dal Banco Popolare e dalla Banca Popolare di Vicenza. L’anno successivo è resa operativa la sede Mediobanca di Londra, specializzata nelle attività di capital markets.
venerdì 22 giugno 2012
Andrea Cingoli: Banca Esperia e la crisi
Andrea Cingoli, alla guida di Banca Esperia negli anni più duri della crisi, è riuscito ad aumentare le masse amministrate, portandole a un incremento del 65 per cento dal 2009 al 2012. Nel primo trimestre del 2012 hanno raggiunto quota 13,5 miliardi di euro, con una crescita del 6 per cento da inizio anno mentre l'utile lordo è passato dai 2,5 milioni del 2010 ai 5 milioni dello scorso anno — con una quota netta a 1,6 milioni — e si proietta a fine 2012 verso quota 18 milioni.
Un obiettivo, dice Andrea Cingoli, che "sebbene non possa essere dato per acquisito è stato già raggiunto per oltre due terzi nel primo trimestre dell'anno, a quota 14 milioni".
Ai risultati ha contribuito anche un'opera di razionalizzazione che si è sostanziata nella cessione di fondi hedge, di alcuni fondi di fondi, mentre è aperta la trattativa per la cessione di fondi immobiliari, "che richiedono una particolare specializzazione". Le sfide sono ambiziose.
"Vogliamo - conclude Andrea Cingoli - modificare la consueta asset allocation 80/20 (obbligazioni/azioni), in un posizionamento più maturo e in grado di sfruttare una maggiore apertura alle opportunità che si concretizzano nel mondo. Sul piano della pianificazione e della governance offrire una consulenza proattiva e divenire un interlocutore per la gestione degli asset illiquidi, anche nell'ambito dell'investimento indiretto per arrivare a realizzare dei veri e propri club deals, passando dalla formazione occasionale all'industrializ-zazione del servizio, creando dei frame work su cui inserirci. E in tutto questo spero di riuscire a sviluppare, nei nostri 80 private bankers un modello inter-culturale di formazione che possa realmente giovare alla nostra clientela".
Il punto di partenza sono i risultati del primo trimestre, soprattutto quel 54 per cento nei ricavi, a 30 milioni di euro.
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Andrea Cingoli |
Ai risultati ha contribuito anche un'opera di razionalizzazione che si è sostanziata nella cessione di fondi hedge, di alcuni fondi di fondi, mentre è aperta la trattativa per la cessione di fondi immobiliari, "che richiedono una particolare specializzazione". Le sfide sono ambiziose.
"Vogliamo - conclude Andrea Cingoli - modificare la consueta asset allocation 80/20 (obbligazioni/azioni), in un posizionamento più maturo e in grado di sfruttare una maggiore apertura alle opportunità che si concretizzano nel mondo. Sul piano della pianificazione e della governance offrire una consulenza proattiva e divenire un interlocutore per la gestione degli asset illiquidi, anche nell'ambito dell'investimento indiretto per arrivare a realizzare dei veri e propri club deals, passando dalla formazione occasionale all'industrializ-zazione del servizio, creando dei frame work su cui inserirci. E in tutto questo spero di riuscire a sviluppare, nei nostri 80 private bankers un modello inter-culturale di formazione che possa realmente giovare alla nostra clientela".
Il punto di partenza sono i risultati del primo trimestre, soprattutto quel 54 per cento nei ricavi, a 30 milioni di euro.
martedì 19 giugno 2012
Andrea Cingoli: primo, conservare il capitale
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Andrea Cingoli |
Uno scenario che impone un cambiamento strategico dell'offerta private.
"Per molto tempo gli operatori del settore hanno guardato esclusivamente al patrimonio finanziario della clientela, mentre occorre un approccio più globale, che sappia rispondere complessivamente a tutti gli interessi economici del cliente". Per questo motivo, Banca Esperia punta su tre filoni di offerta: la consulenza per gli investimenti finanziari, il financial planning, vale a dire la consulenza per l'organizzazione e la protezione del patrimonio, che può coprire un ampio spettro di prodotti — dalle polizze vita ai prodotti più tailor made come i trust —, infine la consulenza per l'ottimizzazione degli asset illiquidi come le aziende».
venerdì 1 giugno 2012
Andrea Cingoli: Banca Esperia cambia pelle
Andrea Cingoli commenta i cambiamenti in corso in Banca Esperia, la joint-venture paritetica tra Mediobanca e Mediolanum.
Banca Esperia infatti non si presenta più solo come banca-boutique a disposizione di clienti facoltosi, ma come partner in grado di affiancare l'imprenditore in ogni passaggio delicato della propria attività: dall'investimento finanziario alla gestione degli asset illiquidi (aziende e proprietà immobiliari), fino all'organizzazione famigliare.
"E' la nostra sfida - spiega Andrea Cingoli - per riuscire a garantire un apporto di conoscenze ed esperienze ai nostri clienti. E per questo che oggi puntiamo a incrementare in maniera importante l'investimento strutturato sia nella formazione della nostra rete che nella industrializzazione dei processi".
Uomini e struttura, insomma, per affiancare l'imprenditore dopo un anno che ha visto, nel complesso, registrarsi un consumo di ricchezza anziché un incremento della stessa.
"In questo periodo di crisi - sottolinea Andrea Cingoli - è cambiato profondamente il panorama di riferimento, così Banca Esperia è passata da una antica specializzazione negli hedge fund a un modello di business nuovo, più capace di sfruttare le sinergie con Mediobanca, uno dei nostri grandi azionisti. Abbiamo mantenuto la profittabilità, nonostante un forte turn around e ora ci troviamo in una posizione di vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti. In più abbiamo raggiunto il set-up organizzativo in maniera pressoché definitiva e ora la sfida è nel potenziamento".
Banca Esperia infatti non si presenta più solo come banca-boutique a disposizione di clienti facoltosi, ma come partner in grado di affiancare l'imprenditore in ogni passaggio delicato della propria attività: dall'investimento finanziario alla gestione degli asset illiquidi (aziende e proprietà immobiliari), fino all'organizzazione famigliare.
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Andrea Cingoli |
Uomini e struttura, insomma, per affiancare l'imprenditore dopo un anno che ha visto, nel complesso, registrarsi un consumo di ricchezza anziché un incremento della stessa.
"In questo periodo di crisi - sottolinea Andrea Cingoli - è cambiato profondamente il panorama di riferimento, così Banca Esperia è passata da una antica specializzazione negli hedge fund a un modello di business nuovo, più capace di sfruttare le sinergie con Mediobanca, uno dei nostri grandi azionisti. Abbiamo mantenuto la profittabilità, nonostante un forte turn around e ora ci troviamo in una posizione di vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti. In più abbiamo raggiunto il set-up organizzativo in maniera pressoché definitiva e ora la sfida è nel potenziamento".
venerdì 25 maggio 2012
Andrea Cingoli: prosegue la strategia di crescita di Banca Esperia
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Andrea Cingoli |
La sede di Palazzo Romagnoli, in via Uberti 48 è stata inaugurata il 2 maggio.
"Nel 2012 prosegue la nostra strategia di crescita - spiega Andrea Cingoli - come testimoniato dai 13,6 miliardi di asset gestiti, raggiunti a fine marzo 2012. A sostegno di questa strategia ci prefiggiamo l'obiettivo di continuare la ricerca di professionalità distintive all'interno del mercato del private banking e di cogliere le opportunità offerte dai distretti industriali del nostro territorio, come nel caso di Treviso e Cesena".
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