venerdì 22 giugno 2012

Andrea Cingoli: Banca Esperia e la crisi

Andrea Cingoli, alla guida di Banca Esperia negli anni più duri della crisi, è riuscito ad aumentare le masse amministrate, portandole a un incremento del 65 per cento dal 2009 al 2012. Nel primo trimestre del 2012 hanno raggiunto quota 13,5 miliardi di euro, con una crescita del 6 per cento da inizio anno mentre l'utile lordo è passato dai 2,5 milioni del 2010 ai 5 milioni dello scorso anno — con una quota netta a 1,6 milioni — e si proietta a fine 2012 verso quota 18 milioni.
Andrea Cingoli
Andrea Cingoli
Un obiettivo, dice Andrea Cingoli, che "sebbene non possa essere dato per acquisito è stato già raggiunto per oltre due terzi nel primo trimestre dell'anno, a quota 14 milioni".
Ai risultati ha contribuito anche un'opera di razionalizzazione che si è sostanziata nella cessione di fondi hedge, di alcuni fondi di fondi, mentre è aperta la trattativa per la cessione di fondi immobiliari, "che richiedono una particolare specializzazione". Le sfide sono ambiziose.
"Vogliamo - conclude Andrea Cingoli - modificare la consueta asset allocation 80/20 (obbligazioni/azioni), in un posizionamento più maturo e in grado di sfruttare una maggiore apertura alle opportunità che si concretizzano nel mondo. Sul piano della pianificazione e della governance offrire una consulenza proattiva e divenire un interlocutore per la gestione degli asset illiquidi, anche nell'ambito dell'investimento indiretto per arrivare a realizzare dei veri e propri club deals, passando dalla formazione occasionale all'industrializ-zazione del servizio, creando dei frame work su cui inserirci. E in tutto questo spero di riuscire a sviluppare, nei nostri 80 private bankers un modello inter-culturale di formazione che possa realmente giovare alla nostra clientela".
Il punto di partenza sono i risultati del primo trimestre, soprattutto quel 54 per cento nei ricavi, a 30 milioni di euro.

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