Andrea Cingoli |
Ai risultati ha contribuito anche un'opera di razionalizzazione che si è sostanziata nella cessione di fondi hedge, di alcuni fondi di fondi, mentre è aperta la trattativa per la cessione di fondi immobiliari, "che richiedono una particolare specializzazione". Le sfide sono ambiziose.
"Vogliamo - conclude Andrea Cingoli - modificare la consueta asset allocation 80/20 (obbligazioni/azioni), in un posizionamento più maturo e in grado di sfruttare una maggiore apertura alle opportunità che si concretizzano nel mondo. Sul piano della pianificazione e della governance offrire una consulenza proattiva e divenire un interlocutore per la gestione degli asset illiquidi, anche nell'ambito dell'investimento indiretto per arrivare a realizzare dei veri e propri club deals, passando dalla formazione occasionale all'industrializ-zazione del servizio, creando dei frame work su cui inserirci. E in tutto questo spero di riuscire a sviluppare, nei nostri 80 private bankers un modello inter-culturale di formazione che possa realmente giovare alla nostra clientela".
Il punto di partenza sono i risultati del primo trimestre, soprattutto quel 54 per cento nei ricavi, a 30 milioni di euro.
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