Mediobanca, Del Vecchio, De Agostini, Caltagirone e Fondazione Crt, azionisti stabili delle Generali, hanno completato la riforma della governance del Leone avviata nel 2007 per allinearla a quella delle grandi istituzioni finanziarie internazionali: ieri sera è stata trovata l’intesa sui dieci candidati al board.
Il nuovo cda dovrebbe portare linearità tra le responsabilità e contare su solide figure professionali.
Il tutto inserito in un forte ridimensionamento delle poltrone, che si riducono a 11.
Abbastanza per rappresentare in maniera equilibrata gli interessi degli azionisti e sufficienti per dare ampio spazio ai consiglieri indipendenti.
«Portare figure professionali di standing internazionale e di qualità al servizio di grandi società italiane e in Assicurazioni Generali – percorso condiviso con gli altri azionisti – è il nostro fermo convincimento per migliorare la governance e la performance delle società partecipate», dice Mediobanca, l'istituto bancario guidato da Alberto Nagel.
Confermata la presidenza a Gabriele Galateri, e le deleghe da amministratore delegato a Mario Greco.
I vice presidenti, saranno ancora due: Vincent Bolloré e Francesco Gaetano Caltagirone.
Loro, assieme a Clemente Rebecchini e a Lorenzo Pellicioli, saranno i rappresentanti diretti dei soci in consiglio.
Tra gli indipendenti resta Paolo Scaroni, dell’Eni, ed entrano Ornella Barra, ceo di Alliance Healthcare, Alberta Figari, avvocato specializzata in corporate finance, capital markets ed M&A e Sabrina Pucci, docente di Economia alla facolta di Roma Tre.
Resta una poltrona per i soci di minoranza che potenzialmente verrà opzionata da Assogestioni.
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giovedì 28 marzo 2013
giovedì 4 ottobre 2012
In 14 gruppi del risparmio gestito superano i cento milioni
Sono 14 i gruppi del risparmio gestito italiano che vantano una raccolta netta mensile superiore a 100 milioni. Tra questi ce ne sono cinque con un saldo mensile superiore ai 200 milioni: Banco Popolare (323 milioni), Deutsche Bank (307 milioni), AM Holding (251 milioni), Azimut (208 milioni) e State Street global advisors (204 milioni). Gli altri gruppi over 100 milioni sono invece, nell'ordine, Franklin Templeton (177 milioni), Poste Italiane (171 milioni), Ubs (169 milioni), Mediolanum (153 milioni), Generali (143 milioni), Ersel (132 milioni), Invesco (130 milioni), Morgan Stanley (121 milioni) e Axa (116 milioni). A due cifre positive anche il saldo tra nuove sottoscrizioni e richieste di riscatto di Finanziaria Internazionale (53 milioni), JPMorgan Am (48 milioni), Pensplan invest (32 milioni), Amundi gruop (23 milioni), Veneto Banca (14 milioni) e Banca Esperia guidata da Andrea Cingoli (10 milioni). Come si può constatare tra i gruppi che hanno raccolto di più nel mese figurano sia società italiane che case d'investimento estere e grandi reti di promotori. Tornando alla classifica mensile, chiudono invece in rosso il mese Allianz (meno 226 milioni), PioneerUnciredit (meno 198 milioni), Credito Emiliano (meno 127 milioni), Banca Finnat Euramerica (meno 98 milioni), Bnp Paribas Am (meno 96 milioni), Ubi Banca (meno 85 milioni), Intesa Sanpaolo (meno 76 milioni), Credit Suisse (meno 59 milioni), Sociètè Gènèrale (meno 42 milioni) e Kairos partners (meno 38 milioni).
(da Il Giornale)
(da Il Giornale)
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lunedì 6 agosto 2012
Generali: fondo d'investimento premiato da IPD
Il Fondo Eracle, fondo d'investimento chiuso riservato a investitori istituzionali e gestito da Generali Immobiliare SGR, è stato premiato come ''Best performing Balanced Fund for Italy'' da IPD (Investment Property Databank), leader mondiale nell'analisi delle performance degli operatori del settore immobiliare.
Il premio è stato consegnato a Giovanni Maria Paviera, amministratore delegato di Generali Immobiliare Italia SGR, nel corso degli IPD European Property Investment Awards, a Francoforte.
Il Fondo Eracle, costituito nel 2008 tramite l'apporto di una parte del patrimonio immobiliare del Banco Popolare, ha un valore di mercato di circa 780 milioni di euro e una durata di 25 anni. Il portafoglio immobiliare è costituito da 456 immobili presenti sul territorio nazionale, con una superficie lorda complessiva di oltre 324.000 mq. Generali Immobiliare Italia SGR, società di gestione specializzata nei fondi immobiliari, detenuta al 100% da Generali Real Estate, è nata nel 2006 e gestisce 9 fondi immobiliari per un patrimonio complessivo di 5,4 miliardi di euro, composto da oltre 650 immobili per oltre 2 milioni di mq complessivi.
(da Massimo Caputi blog)
Il premio è stato consegnato a Giovanni Maria Paviera, amministratore delegato di Generali Immobiliare Italia SGR, nel corso degli IPD European Property Investment Awards, a Francoforte.
Il Fondo Eracle, costituito nel 2008 tramite l'apporto di una parte del patrimonio immobiliare del Banco Popolare, ha un valore di mercato di circa 780 milioni di euro e una durata di 25 anni. Il portafoglio immobiliare è costituito da 456 immobili presenti sul territorio nazionale, con una superficie lorda complessiva di oltre 324.000 mq. Generali Immobiliare Italia SGR, società di gestione specializzata nei fondi immobiliari, detenuta al 100% da Generali Real Estate, è nata nel 2006 e gestisce 9 fondi immobiliari per un patrimonio complessivo di 5,4 miliardi di euro, composto da oltre 650 immobili per oltre 2 milioni di mq complessivi.
(da Massimo Caputi blog)
mercoledì 25 luglio 2012
Generali Real Estate: un esordio sotto i migliori auspici
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Giancarlo Scotti, ad di Generali RE |
Sebbene nel contesto di un mercato asfittico, con domanda debole, offerta in crescita, prezzi che vacillano e scambi al lumicino, la nuova società ha esordito sotto i migliori auspici. Il colosso con 28 miliardi di asset in gestione (immobili di Generali e di terzi) si presenta infatti sulla scena con l’ok a un nuovo fondo immobiliare da 500 milioni, fresco di autorizzazione da parte della Banca d’Italia. Prende così forza e consistenza il nuovo approccio di Generali al mattone, varato alla fine dello scorso anno con la creazione appunto di Generali Real Estate affidata all’amministratore delegato Giancarlo Scotti (presidente è Raffaele Agrusti, direttore generale della compagnia assicurativa): concentrare tutte le attività internazionali in Italia sotto l’ombrello della nuova nata (le 11 società internazionali sono ora filiali della realtà italiana) così da proporsi al mercato come operatore real estate a tutto tondo, dunque aperto anche a clienti terzi. Si tratta di fatto della prima multinazionale italiana del mattone, forte del maggior patrimonio immobiliare in gestione tra i player europei e di un team di 600 professionisti, ma soprattutto con obiettivi di crescita e di redditività importanti: il 6% l’anno da qui al 2016, passando da 28 a 36 miliardi di euro di asset in gestione. All’interno di queste cifre, ancora più ambiziosi sono i target di sviluppo delle gestione conto terzi, oggi pari all’8-10% dei 28 miliardi di asset under management, percentuale che dovrà man mano portarsi verso il 15-16%. I restanti 26 miliardi di asset sono direttamente posseduti dal gruppo Generali, un patrimonio che oggi esprime una plusvalenza latente superiore a 5 miliardi di euro, pari al 30%, rimasta costante anche in questi anni di grave turbolenza, confermando quindi l’efficacia della politica di investimento attuata dal gruppo. Il total return, calcolato a valori di mercato, si è assestato invece intorno al 5%. L’immenso patrimonio posseduto direttamente deriva dall’approccio continuativo della compagnia di Trieste nei confronti degli investimenti immobiliari, considerati funzionali al business assicurativo sia per gli interessanti ritorni nel lungo periodo (redditività ricorrente e creazione di valore) sia perché soggetti a minore volatilità. Il patrimonio del Leone include anche immobili di grande importanza storica e architettonica, così come altri di valenza modernissima e hi-tech, che ha sempre gestito in modo attivo svolgendo negli anni continua attività di rotazione del portafoglio. In particolare il portafoglio del gruppo, con immobili di pregio concentrati nelle grandi capitali, è attualmente per il 65% destinato ad uso uffici, per il 10% al residenziale, per il 15% al retail e per il restante 10% ad altri usi. La quota di residenziale è stata molto ridotta negli ultimi anni a favore di uffici e spazi commerciali, proprio per migliorare la redditività del portafoglio. La maggior parte degli immobili si trova in Europa, in particolare il 41% in Italia, il 21% in Francia, il 17%, in Germania, il 18% negli altri Paesi europei. A Generali Re fanno capo anche le società di gestione dei fondi.
(da Massimo Caputi blog immobiliare)
mercoledì 29 febbraio 2012
Nomura promuove Mediobanca allo sportello
Alberto Nagel |
Gli analisti di Nomura infatti, dopo avere esaminato i conti relativi al secondo trimestre dell´esercizio 2011/2012, continuano a consigliare l'acquisto del titolo Mediobanca e stimano un obiettivo di prezzo pari a 6 euro.
Merito soprattutto del valore inespresso nelle attività di banca commerciale (concentrate nelle controllate CheBanca! e Compass) ma anche delle notizie positive che Nomura si aspetta da un'eventuale rivalutazione del pacchetto posseduto in Generali (pari al 13,4% del capitale). Ad essere apprezzati dagli analisti sono anche il taglio dei costi e l'annunciata espansione dei prestiti nel retail, nonostante la forza concorrenza nel settore.
mercoledì 3 agosto 2011
Milano Assicurazioni perfeziona cessione Citylife
E’ stato perfezionato in data odierna il closing dell’operazione di cessione da parte di Immobiliare Milano Assicurazioni Srl (gruppo Fondiaria-Sai) a favore di Generali Properties Spa della intera partecipazione nella società Citylife Srl, pari al 27,20% del capitale di quest’ultima.
Il prezzo della partecipazione, corrisposto in un’unica soluzione, è pari a 109,3 milioni di euro, secondo quanto segnala una nota della compagnia assicurativa della famiglia Ligresti che dalla dismissione vede emergere una plusvalenza civilistica per Immobiliare Milano Assicurazioni di circa 12,9 milioni di euro e di circa 31 milioni di euro a livello di bilancio consolidato, sia per Milano Assicurazioni che per Fondiaria-Sai.
Il prezzo della partecipazione, corrisposto in un’unica soluzione, è pari a 109,3 milioni di euro, secondo quanto segnala una nota della compagnia assicurativa della famiglia Ligresti che dalla dismissione vede emergere una plusvalenza civilistica per Immobiliare Milano Assicurazioni di circa 12,9 milioni di euro e di circa 31 milioni di euro a livello di bilancio consolidato, sia per Milano Assicurazioni che per Fondiaria-Sai.
domenica 24 luglio 2011
Mediobanca nuova governance. Alberto Nagel, Renato Pagliaro, Francesco Saverio Vinci e 2 consiglieri indipendenti nel comitato nomine
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Alberto Nagel e Renato Pagliaro |
I soci del patto hanno anche modificato l'accordo che assegnava agli azionisti francesi guidati da Vincent Bollorè la facoltà di designare autonomamente nuovi soci. D'ora in poi ciò sarà possibile solo con l'assenso dell'assemblea del patto di sindacato. Modifiche allo statuto anche per quanto riguarda i limiti di età, fissati in 70 anni per il presidente e in 65 anni per amministratore delegato e direttore generale. Il ceo di UniCredit Federico Ghizzoni: «Segnale di piena fiducia al management di Mediobanca».
(Il Sole 24 Ore)
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mercoledì 20 ottobre 2010
Cesare Geronzi: per il 2010 risultati interessanti per Generali
"Per l'esercizio in corso si profilano risultati interessanti, che valuteremo approfonditamente". E' quanto ha dichiarato Cesare Geronzi, il presidente delle Generali, parlando ai dipendenti nel corso di una visita alla sede di Mogliano Veneto.
"Stiamo curando una revisione organizzativa - ha proseguito Cesare Geronzi riferendosi alla ricognizione commissionata a livello internazionale dal gruppo triestino alla societa' di consulenza Boston Consulting Group - che mira proprio a valorizzare il ricco patrimonio di risorse umane, a migliorare l'efficienza, ad accelerare le procedure decisionali nell'interesse, innanzitutto, della nostra clientela, a cominciare dalla contrazione dei tempi di risposta.
A breve - ha continuato Cesare Geronzi - valuteremo i primi risultati dell'analisi e inizieremo a progettare le conseguenze in termini di organizzazione funzionale".
(da Radiocor: "Generali: Geronzi, per 2010 si profilano risultati interessanti")
"Stiamo curando una revisione organizzativa - ha proseguito Cesare Geronzi riferendosi alla ricognizione commissionata a livello internazionale dal gruppo triestino alla societa' di consulenza Boston Consulting Group - che mira proprio a valorizzare il ricco patrimonio di risorse umane, a migliorare l'efficienza, ad accelerare le procedure decisionali nell'interesse, innanzitutto, della nostra clientela, a cominciare dalla contrazione dei tempi di risposta.
A breve - ha continuato Cesare Geronzi - valuteremo i primi risultati dell'analisi e inizieremo a progettare le conseguenze in termini di organizzazione funzionale".
(da Radiocor: "Generali: Geronzi, per 2010 si profilano risultati interessanti")
venerdì 8 ottobre 2010
Cesare Geronzi - i nuovi progetti per Generali
Cesare Geronzi, dopo cinque mesi alla presidenza di Generali, coltiva l’ambizione di un gruppo che continui l’espansione estera, magari in paesi in cui finora il Leone è poco presente (per esempio in Sudamerica, oltre a Cina e India dove il gruppo di Trieste è già presente), e sia pure perno e propulsore in Italia di operazioni profittevoli e con ricadute sistemiche.
E’ il caso del recente via libera al piano di housing sociale con la Cassa depositi e prestiti, controllata al 70 per cento dal Tesoro.
L’aspirazione di Cesare Geronzi è comunque quella di lasciare un segno. Per questo, dopo una fase di studio preliminare, sta imprimendo un ritmo serrato a vecchi e nuovi comitati interni dopo una “fase di rallentamento” della precedente presidenza: il cda si riunisce una volta ogni mese e mezzo, il comitato esecutivo ogni mese, è stato istituito il comitato investimenti e a breve — racconta Cesare Geronzi - i consulenti della Boston Consulting consegneranno uno studio per rivedere la struttura organizzativa del gruppo. Inoltre, si è dato vita a periodiche riunioni con i manager di vertice in una sorta di informale Comitato di presidenza.
Quando Cesare Geronzi dice di “voler lasciare il segno” intende anche una funzione culturale del Leone. Il banchiere sta “rivitalizzando” la Fondazione Generali, in sonno per tutta la presidenza di Antoine Bernheim: “Sarà aumentato il patrimonio e sarà costituito un comitato scientifico di altissimo livello per farne uno strumento operativo per le attività legate alla ricerca, alla cultura”.
Riecco il banchiere di sistema? “Non c’è contrasto — risponde Cesare Geronzi— tra rigorosa tutela degli interessi aziendali e attenzione agli interessi generali. Generali con la ‘g’ minuscola”. Avere di mira anche gli interessi collettivi significa compiere operazioni profittevoli, ma a redditività differita. Del resto — chiosa in privato Cesare Geronzi — avete visto l’esito della linea che vuole assegnare al banchiere solo la crescita di valore per gli azionisti nel brevissimo termine? Chissà se è un riferimento indiretto a Profumo.
(da "Cesare Geronzi rivoluziona Generali scrutando le pene di Unicredit", Il Foglio)
E’ il caso del recente via libera al piano di housing sociale con la Cassa depositi e prestiti, controllata al 70 per cento dal Tesoro.
L’aspirazione di Cesare Geronzi è comunque quella di lasciare un segno. Per questo, dopo una fase di studio preliminare, sta imprimendo un ritmo serrato a vecchi e nuovi comitati interni dopo una “fase di rallentamento” della precedente presidenza: il cda si riunisce una volta ogni mese e mezzo, il comitato esecutivo ogni mese, è stato istituito il comitato investimenti e a breve — racconta Cesare Geronzi - i consulenti della Boston Consulting consegneranno uno studio per rivedere la struttura organizzativa del gruppo. Inoltre, si è dato vita a periodiche riunioni con i manager di vertice in una sorta di informale Comitato di presidenza.
Quando Cesare Geronzi dice di “voler lasciare il segno” intende anche una funzione culturale del Leone. Il banchiere sta “rivitalizzando” la Fondazione Generali, in sonno per tutta la presidenza di Antoine Bernheim: “Sarà aumentato il patrimonio e sarà costituito un comitato scientifico di altissimo livello per farne uno strumento operativo per le attività legate alla ricerca, alla cultura”.
Riecco il banchiere di sistema? “Non c’è contrasto — risponde Cesare Geronzi— tra rigorosa tutela degli interessi aziendali e attenzione agli interessi generali. Generali con la ‘g’ minuscola”. Avere di mira anche gli interessi collettivi significa compiere operazioni profittevoli, ma a redditività differita. Del resto — chiosa in privato Cesare Geronzi — avete visto l’esito della linea che vuole assegnare al banchiere solo la crescita di valore per gli azionisti nel brevissimo termine? Chissà se è un riferimento indiretto a Profumo.
(da "Cesare Geronzi rivoluziona Generali scrutando le pene di Unicredit", Il Foglio)
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mercoledì 6 ottobre 2010
Cesare Geronzi: il ruolo delle fondazioni
Cesare Geronzi, il presidente delle Generali, intervistato da Michele Arnese su Il Foglio, si interroga sul ruolo che le fondazioni continuano ad avere negli istituti di credito.
Di certo - scrive Il Foglio - il suo giudizio non è assai lontano da quello del Wall Street Journal che ieri ha scritto di uno “spettacolo non edificante che ha lasciato una delle più grandi banche europee senza timone per nove giorni”. Un rilievo indiretto agli uomini forti di Cariverona (Paolo Biasi) e Crt (Fabrizio Palenzona)? “Non faccio nomi — dice Cesare Geronzi — m’interrogo piuttosto su un’evoluzione delle fondazioni bancarie che hanno dato un grande apporto alla riorganizzazione creditizia per un quindicennio, sono potenzialmente un fattore di stabilità, ma vanno prevenuti i rischi per la loro autonomia che si riverberebbero in rischi per l’autonomia delle banche. E’ stato d’altronde il governatore Mario Draghi ad affermare, nelle ultime Considerazioni finali, che saranno le fondazioni, nella loro autonomia, le prime a tutelare l’indipendenza a del management”. A 20 anni dalla legge Amato-Carli una riflessione del genere, senza pregiudiziali di sorta, è opportuna - è il pensiero di Cesare Geronzi - senza prefigurare conseguenze. Non dobbiamo prestare il fianco a chi ha sostenuto, in altri tempi, l’autoreferenzialità delle fondazioni perché così non è, e neppure a chi le ha paragonate a un ircocervo o a Frankenstein.
(da "Cesare Geronzi rivoluziona Generali scrutando le pene di Unicredit", Il Foglio)
Di certo - scrive Il Foglio - il suo giudizio non è assai lontano da quello del Wall Street Journal che ieri ha scritto di uno “spettacolo non edificante che ha lasciato una delle più grandi banche europee senza timone per nove giorni”. Un rilievo indiretto agli uomini forti di Cariverona (Paolo Biasi) e Crt (Fabrizio Palenzona)? “Non faccio nomi — dice Cesare Geronzi — m’interrogo piuttosto su un’evoluzione delle fondazioni bancarie che hanno dato un grande apporto alla riorganizzazione creditizia per un quindicennio, sono potenzialmente un fattore di stabilità, ma vanno prevenuti i rischi per la loro autonomia che si riverberebbero in rischi per l’autonomia delle banche. E’ stato d’altronde il governatore Mario Draghi ad affermare, nelle ultime Considerazioni finali, che saranno le fondazioni, nella loro autonomia, le prime a tutelare l’indipendenza a del management”. A 20 anni dalla legge Amato-Carli una riflessione del genere, senza pregiudiziali di sorta, è opportuna - è il pensiero di Cesare Geronzi - senza prefigurare conseguenze. Non dobbiamo prestare il fianco a chi ha sostenuto, in altri tempi, l’autoreferenzialità delle fondazioni perché così non è, e neppure a chi le ha paragonate a un ircocervo o a Frankenstein.
(da "Cesare Geronzi rivoluziona Generali scrutando le pene di Unicredit", Il Foglio)
martedì 5 ottobre 2010
Cesare Geronzi rivoluziona Generali e si preoccupa per Unicredit
Cesare Geronzi, come presidente delle Generali, è concentrato su strategie e riorganizzazione del Leone. Come osservatore e navigato uomo di finanza è preoccupato per la governance di qualche grande banca…
"Cesare Geronzi in queste ore, da spettatore interessato, non si meraviglia della soluzione interna scelta da Unicredit e la considera una strada bene intrapresa. Nelle conversazioni private, comunque, sottolinea due aspetti. Da un lato, l’eclissi dei manager che avevano come principio e fine di ogni operazione l’ossessione stile McKinsey per la “creazione di valore”. Dall’altro lato, i problemi di governance che le banche — Unicredit è solo un caso, il più appariscente — possono avere. Evidentemente il combinato disposto di crescita esterna tumultuosa e di adeguamenti degli assetti interni a norme e regolamenti ha prodotto effetti che vanno governati."
(da "Cesare Geronzi rivoluziona Generali scrutando le pene di Unicredit", Il Foglio)
"Cesare Geronzi in queste ore, da spettatore interessato, non si meraviglia della soluzione interna scelta da Unicredit e la considera una strada bene intrapresa. Nelle conversazioni private, comunque, sottolinea due aspetti. Da un lato, l’eclissi dei manager che avevano come principio e fine di ogni operazione l’ossessione stile McKinsey per la “creazione di valore”. Dall’altro lato, i problemi di governance che le banche — Unicredit è solo un caso, il più appariscente — possono avere. Evidentemente il combinato disposto di crescita esterna tumultuosa e di adeguamenti degli assetti interni a norme e regolamenti ha prodotto effetti che vanno governati."
(da "Cesare Geronzi rivoluziona Generali scrutando le pene di Unicredit", Il Foglio)
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venerdì 25 giugno 2010
Cesare Geronzi, lezione di sistema
Da lunedì Cesare Geronzi non è più un oggetto misterioso per gli oltre 350 dirigenti delle Generali, che hanno incontrato il loro nuovo presidente nella sede di Mogliano Veneto, quartier generale della direzione Italia del gruppo. E Cesare Geronzi, accompagnato alla convention dagli ad Giovanni Perissinotto e Sergio Balbinot, dopo aver visitato l’imponente struttura, ha parlato ai manager. Mettendo al centro dell’intervento anche il tema del ruolo delle Generali nello scenario nazionale. Le operazioni di sistema - ha detto Cesare Geronzi - hanno un senso e un significato importante per il Paese. Per questo meritano le attenzioni delle Generali. A condizione che non contrastino con le esigenze aziendali e siano compatibili con l’obiettivo primario del gruppo, cioè la redditività. Ma non si tratterà di scelte politiche. Messaggio chiaro. Da ieri ricevuto.
(Il Giornale.it)
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martedì 15 giugno 2010
Giovanni Perissinotto: faremo acquisizioni in settore Danni
Giovanni Perissinotto, amministratore delegato di Assicurazioni Generali insieme a Sergio Balbinot, parla con Affari e Finanza di Repubblica della strategia per i prossimi mesi della società guidata da Cesare Geronzi:
"Faremo acquisizioni nel settore Danni e nell'Asset Management, ma solo quando la situzione lo permettera' e al prezzo giusto. Le acquisizioni nel ramo Danni saranno probabili all'estero, visto che in Italia la strada sembra sbarrata dall'Antitrust".
La strada per lo sviluppo di Generali sembra lunga ed e' appena cominciata: "un nuovo ciclo", con il presidente Cesare Geronzi, che potrebbe passare attraverso un allentamento dei vincoli con Mediobanca, anche se sono ancora molti quelli che pensano che sia possibile in futuro parlare di una fusione tra Generali e Mediobanca, operazione sino ad ora sempre smentita.
"Faremo acquisizioni nel settore Danni e nell'Asset Management, ma solo quando la situzione lo permettera' e al prezzo giusto. Le acquisizioni nel ramo Danni saranno probabili all'estero, visto che in Italia la strada sembra sbarrata dall'Antitrust".
La strada per lo sviluppo di Generali sembra lunga ed e' appena cominciata: "un nuovo ciclo", con il presidente Cesare Geronzi, che potrebbe passare attraverso un allentamento dei vincoli con Mediobanca, anche se sono ancora molti quelli che pensano che sia possibile in futuro parlare di una fusione tra Generali e Mediobanca, operazione sino ad ora sempre smentita.
mercoledì 9 giugno 2010
Generali riapre il dossier Aig
"La decisione di Prudential di rinunciare all'acquisizione per 35,5 mld dollari delle unità asiatiche di Aig potrebbe aprire nuove prospettive di espansione per le Generali in Estremo oriente. Lo si legge in un articolo di MF. Per ora a Trieste non arrivano commenti ufficiali, ma ambienti vicini alla compagnia presieduta da Cesare Geronzi fanno sapere che il dossier sulle attività asiatiche di Aig sarà riaperto, per le parti che interessano, a condizione che gli americani rinuncino all'idea di procedere all'Ipo di American international assurance (Aia), la holding cui fanno capo i business di Aig nella regione Asia-Pacifico. "
(Teleborsa)
(Teleborsa)
martedì 25 maggio 2010
Cesare Geronzi entrerà nei patti di Rcs e Pirelli
Cesare Geronzi entrerà come rappresentante delle Generali nei patti di sindacato di Rcs e Pirelli. Lo scrive la Stampa, secondo cui "tra i suoi primi atti appena arrivato alla presidenza delle Generali, Cesare Geronzi ha chiesto di essere inserito come rappresentante della compagnia nei maggiori accordi parasociali, Mediobanca esclusa, dove siede il Leone. E la sua richiesta è stata già sostanzialmente accolta dal cda delle Generali".
"Non accadrà domani - aggiunge il quotidiano torinese - ma nei prossimi mesi; con i tempi e i modi adeguati a un'operazione che vede tutti d'accordo".
(Apcom)
"Non accadrà domani - aggiunge il quotidiano torinese - ma nei prossimi mesi; con i tempi e i modi adeguati a un'operazione che vede tutti d'accordo".
(Apcom)
venerdì 30 aprile 2010
Luigi Vianello e Angelo De Mattia nella squadra di Cesare Geronzi
Cesare Geronzi, nel gruppo Assicurazioni Generali, eserciterà compiti di "sovraintendenza sull'attuazione delle delibere del Consiglio di Amministrazione e del Comitato esecutivo e delle strategie aziendali, sui rapporti con gli organismi istituzionali pubblici, nazionali o sovranazionali, con gli Azionisti e le Associazioni rappresentative nonché sulle relazioni esterne della Società". Sua responsabilità diretta saranno "la gestione delle funzioni concernenti le relazioni esterne, la comunicazione e i rapporti istituzionali di Gruppo".
Cesare Geronzi, appena insediatosi alla guida del Leone, sta già lavorando alla propria personale squadra di collaboratori, che dovrebbe comprendere una figura di spicco come Angelo De Mattia, funzionario della Banca d'Italia di lungo corso, in passato segretario particolare dell'ex governatore Antonio Fazio. A capo della comunicazione dovrebbe andare Luigi Vianello, che seguirà il nuovo presidente da Mediobanca, dove ricopriva il medesimo ruolo.
Cesare Geronzi, appena insediatosi alla guida del Leone, sta già lavorando alla propria personale squadra di collaboratori, che dovrebbe comprendere una figura di spicco come Angelo De Mattia, funzionario della Banca d'Italia di lungo corso, in passato segretario particolare dell'ex governatore Antonio Fazio. A capo della comunicazione dovrebbe andare Luigi Vianello, che seguirà il nuovo presidente da Mediobanca, dove ricopriva il medesimo ruolo.
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Cesare Geronzi presidente di Generali
Cesare Geronzi è il nuovo presidente di Generali. A Bernheim la presidenza onoraria del gruppo di Trieste. Ecco la notizia ANSA di oggi:
"Il cda de Le Generali nomina Cesare Geronzi presidente e vicepresidenti Vincent Bollore', Francesco Gaetano Caltagirone e Alberto Nagel.
Amministratori delegati Sergio Balbinot e Giovanni Perissinotto. Nel comitato esecutivo delle Generali entrano oltre al presidente, ai vice presidenti e agli amministratori delegati, che ne sono membri di diritto, Leonardo Del Vecchio e Lorenzo Pellicioli.
L'ex presidente Antoine Bernheim accetta di diventare presidente onorario delle Generali".
"Il cda de Le Generali nomina Cesare Geronzi presidente e vicepresidenti Vincent Bollore', Francesco Gaetano Caltagirone e Alberto Nagel.
Amministratori delegati Sergio Balbinot e Giovanni Perissinotto. Nel comitato esecutivo delle Generali entrano oltre al presidente, ai vice presidenti e agli amministratori delegati, che ne sono membri di diritto, Leonardo Del Vecchio e Lorenzo Pellicioli.
L'ex presidente Antoine Bernheim accetta di diventare presidente onorario delle Generali".
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martedì 30 marzo 2010
Comitato Nomine di Mediobanca: tutti i nomi della lista
Il Comitato Nomine di Mediobanca ha approvato oggi la lista dei componenti del Consiglio di Amministrazione di Assicurazioni Generali.
I nomi sono 19: Cesare Geronzi, Vincent Bolloré, Alberto Nagel, Giovanni Perissinotto, Sergio Balbinot, Ana Patricia Botin, Francesco Gaetano Caltagirone, Diego Della Valle, Leonardo Del Vecchio, Petr Kellner, Angelo Miglietta, Alessandro Pedersoli, Lorenzo Pellicioli, Reinfried Pohl, Paolo Scaroni, Francesco Saverio Vinci, Giovanni Crostarosa Guicciardi, Mario Ragusa e Ugo Rock.
Subordinatamente all'eventuale nomina di Cesare Geronzi a Presidente di Assicurazioni Generali, il Comitato ha inoltre deliberato di proporre l'attuale Direttore Generale Renato Pagliaro alla carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione di Mediobanca.
I nomi sono 19: Cesare Geronzi, Vincent Bolloré, Alberto Nagel, Giovanni Perissinotto, Sergio Balbinot, Ana Patricia Botin, Francesco Gaetano Caltagirone, Diego Della Valle, Leonardo Del Vecchio, Petr Kellner, Angelo Miglietta, Alessandro Pedersoli, Lorenzo Pellicioli, Reinfried Pohl, Paolo Scaroni, Francesco Saverio Vinci, Giovanni Crostarosa Guicciardi, Mario Ragusa e Ugo Rock.
Subordinatamente all'eventuale nomina di Cesare Geronzi a Presidente di Assicurazioni Generali, il Comitato ha inoltre deliberato di proporre l'attuale Direttore Generale Renato Pagliaro alla carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione di Mediobanca.
venerdì 26 marzo 2010
Cesare Geronzi verso le Generali e Pagliaro presidente di Mediobanca
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Renato Pagliaro |
Ecco le ultime notizie su Generali:
“Cambiano gli assetti di potere nella Finanza italiana, con un clamoroso passaggio già annunciato nei giorni scorsi: Cesare Geronzi lascia la presidenza di Mediobanca per approdare a Generali. Al suo posto sarà nominato l'attuale direttore generale della banca d'affari milanese, Renato Pagliaro.
Oggi a Mediobanca era in programma un comitato nomine. Nessuna comunicazione ufficiale, ma la concomitanza tra la conclusione dell'iter di presentazione della lista di maggioranza per il rinnovo del board della partecipata Generali con la convocazione in settimana di un patto di sindacato è chiaro: nella lista c'è Cesare Geronzi. I due attuali amministratori delegati delle Generali, Giovanni Perissinotto e Sergio Balbinot sono nell'elenco con lui per il prossimo cda: saranno quindi riconfermati.
A Trieste lascia, anche per motivi di età, Antoine Bernheim, francese, 85 anni. E un altro francese, Vincent Bollorè, diventerà vicepresidente delle compagnia assicuratrice".
"Bollorè infine ha ricordato che il 2009 della crisi è stato gestito bene sia da Mediobanca che da Generali: - Spesso si pensa che in Italia sigestisca tutto con amicizie e relazioni. Ci sono le amicizie, ma tra persone competenti e professionali. E Mediobanca e Generali sono l'esempio di come si possa essere amici, competenti e professionali -". (da La Repubblica)
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Sergio Balbinot
lunedì 1 marzo 2010
Mediobanca: riunione del Patto sotto la Presidenza di Cesare Geronzi
L'Assemblea dei partecipanti all'Accordo relativo al capitale di Mediobanca si è riunita mercoledì sotto la Presidenza di Cesare Geronzi.
Dal Patto di sindacato esce la Fineldo di Vittorio Merloni, che ha ottenuto dagli altri grandi soci il via libera a svincolare un quota dello 0,24% in vista, secondo quanto si è appreso, di un riassetto degli investimenti.
Negli incontri della scorsa settimana non era in agenda il rinnovo dei vertici delle Generali, ha spiegato il presidente di Unicredit Dieter Rampl, senza però escludere che in uno dei prossimi appuntamenti si parli delle ipotesi di affidare la guida di generali al presidente della banca Cesare Geronzi.
La riunione del Patto di Mediobanca non ha per il resto riservato grosse sorprese: il direttivo è stato confermato, con la presidenza di Cesare Geronzi e la presenza di Tarak Ben Ammar, Vincent Bollorè, Ennio Doris, Salvatore Ligresti, Giampiero Pesenti, Alessandro Profumo, Dieter Rampl e Marco Tronchetti Provera.
L’uscita dal Patto «è una scelta strategica», ha spiegato la vice presidente di Fineldo, Antonella Merloni, escludendo comunque una cessione della quota.
Quanto ai conti, Mediobanca ha segnato nel primo semestre dell’esercizio 2009-2010 un utile netto quasi triplicato a 270 milioni di euro (+169,3%). «Se continuiamo su questi livelli - ha detto l’amministratore delegato Alberto Nagel - ci sarà spazio per una proposta al board sulla distribuzione di un dividendo in contanti”.
(fonte: La Gazzetta di Parma)
Dal Patto di sindacato esce la Fineldo di Vittorio Merloni, che ha ottenuto dagli altri grandi soci il via libera a svincolare un quota dello 0,24% in vista, secondo quanto si è appreso, di un riassetto degli investimenti.
Negli incontri della scorsa settimana non era in agenda il rinnovo dei vertici delle Generali, ha spiegato il presidente di Unicredit Dieter Rampl, senza però escludere che in uno dei prossimi appuntamenti si parli delle ipotesi di affidare la guida di generali al presidente della banca Cesare Geronzi.
La riunione del Patto di Mediobanca non ha per il resto riservato grosse sorprese: il direttivo è stato confermato, con la presidenza di Cesare Geronzi e la presenza di Tarak Ben Ammar, Vincent Bollorè, Ennio Doris, Salvatore Ligresti, Giampiero Pesenti, Alessandro Profumo, Dieter Rampl e Marco Tronchetti Provera.
L’uscita dal Patto «è una scelta strategica», ha spiegato la vice presidente di Fineldo, Antonella Merloni, escludendo comunque una cessione della quota.
Quanto ai conti, Mediobanca ha segnato nel primo semestre dell’esercizio 2009-2010 un utile netto quasi triplicato a 270 milioni di euro (+169,3%). «Se continuiamo su questi livelli - ha detto l’amministratore delegato Alberto Nagel - ci sarà spazio per una proposta al board sulla distribuzione di un dividendo in contanti”.
(fonte: La Gazzetta di Parma)
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