Dal 1995 al 2011 le acquisizioni e le fusioni bancarie condotte dalle banche del Nord hanno ridotto da 313 a 148 il numero di Istituti di credito con sede in una delle regioni meridionali.
Nello stesso periodo il numero di posti di lavoro nel comparto del credito nelle regioni del Sud è diminuito di 35 mila unità, circa 10 mila delle quali perse solo in Sicilia.
Questi i dati che emergono da una ricerca della Fabi (Federazione autonoma bancari italiani).
Tra gli effetti del fenomeno "c’è stata una forte contrazione nel credito verso la piccola e media impresa" (Ansa, 9.11.2011). "Nelle province dove più alta è stata la quota di fusioni o acquisizioni che ha interessato le banche locali, i prestiti erogati alle piccole imprese sono risultati inferiori. Il fenomeno ha toccato il suo picco massimo tra il 1995 ed il 2001: mentre nel Centro Nord il rapporto tra depositi e prestiti è aumentato costantemente dall’1,28% del 1995 all’1,64% del 2001, nel Mezzogiorno è sempre rimasto stazionario attorno all’1%. Tra il 2002 ed il 2010 si è registrata invece una crescita più intensa dei prestiti rispetto a quella verificatisi nel Settentrione, ma ancora una volta a beneficiarne è stata la grande impresa a scapito delle pmi locali" (Adnkronos, 9.11.2011).
giovedì 5 gennaio 2012
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