''Alle aggregazioni tra banche non hanno fatto seguito snellimenti incisivi dell'articolazione societaria dei gruppi e una riduzione nel numero dei componenti degli organi amministrativi. I primi 10 gruppi contano complessivamente 1.136 cariche, escludendo le societa' estere; oltre 700 per le sole banche controllate. Anche tra gli altri intermediari si osservano spesso composizioni pletoriche, che deresponsabilizzano i singoli consiglieri e si riflettono negativamente sulla funzionalita' degli organi collegiali. Questi assetti sono di per se' costosi e non giustificati dalle competenze professionali necessarie all'efficace gestione del gruppo o della banca. Il recente divieto di detenere cariche incrociate tra imprese del settore finanziario e' un'occasione anche per intervenire sulla numerosita' dei consigli di amministrazione''. Questo ha affermato il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco a Palazzo Koch in occasione dell'Assemblea annuale di fronte a banchieri e politici. Visco ha posto l’accento sulla necessità di efficienza dei processi produttivi e distributivi, senza dimenticare l’attenzione per la continua innovazione tecnologica. Grande importanza è stata anche attribuita alle operazioni bancarie online e alla contemporanea moltiplicazione del numero degli sportelli, cresciuti del 20%.
Visco ha poi sottolineato il punto debole delle imprese, ovvero la dipendenza eccessiva dal credito bancario come fonte pressoché unica di finanza esterna. Questo infatti rischia di costituire un grosso problema di fragilità e un grosso freno alle potenzialità di sviluppo e crescita. L’innovazione, secondo Visco, può essere finanziata solo grazie al capitale di rischio, e a tale proposito ha rilevato che vanno in questa direzione gli incentivi per aumentare le risorse patrimoniali delle imprese contenuti nelle misure adottate dal Governo.
giovedì 31 maggio 2012
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