Nonostante la Mediobanca di Cesare Geronzi sia tornata sui propri passi da un anno e che pare presto lo farà anche il Banco Popolare, Intesa Sanpaolo pare non avere alcun rimpianto per la scelta della governance dualistica. Al contrario, la banca conferma la validità dell’assetto cosiddetto «alla tedesca», che aveva agevolato l’equilibrio dei poteri tra Milano e Torino ai tempi della fusione bancaria, e punta a migliorarlo. A ribadirlo sono il presidente del consiglio di sorveglianza, Giovanni Bazoli, e quello del consiglio di gestione, Enrico Salza nella lettera ai soci che correda il fascicolo di bilancio di Intesa Sanpaolo in vista dell’assemblea di fine mese.
Complici i rilievi di Bankitalia, i soci saranno comunque chiamati a modificare lo Statuto: una dozzina di articoli relativi, tra l’altro, all’assemblea, ai compensi e ai poteri dei consigli di gestione e di sorveglianza.
martedì 28 aprile 2009
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