L’R&S di Mediobanca, il gruppo bancario presieduto da Cesare Geronzi, ha recentemente confermato quanto era stato piu' volte affermato in precedenza da Mario Draghi: le banche italiane sono più solide di tutte le altre.
Ed effettivamente, nonostante la crisi finanziaria abbia messo in ginocchio sistemi e colossi economici, istituti italiani come Unicredit e Intesa Sanpaolo hanno tenuto botta.
Possiamo quindi stare tranquilli?
Direi di no, perché le previsioni per il futuro non sono rosee.
E' vero che alcuni esperti sono ottimisti e parlano di ripresa entro il 2010, ma è vero anche che molti altri, tra cui il capoeconomista della Banca Europea di ricostruzione e di sviluppo Erik Berglof, ritengono che il peggio della recessione debba ancora arrivare.
L'allarme, secondo Berglof, sarebbe soprattutto per le banche: "Sembra che non sappiamo sempre ciò che c'è nel nostro sistema bancario e c'è bisogno di scoprirlo ma anche di renderlo pubblico come hanno fatto gli Usa con gli stress test. Non abbiamo ancora visto tutto, il peggio non è alle spalle”.
La Bce, nel suo ultimo Rapporto sulla stabilità finanziaria, dice infatti che le banche dell'Eurozona stanno andando incontro a nuove svalutazioni su titoli tossici e su prestiti in sofferenza per 283 miliardi di dollari tra il 2009 e il 2010, come effetto della crisi finanziaria globale.
I rischi per la stabilità finanziaria restano quindi alti e il ciclo del credito non ha ancora toccato il suo punto minimo.
mercoledì 24 giugno 2009
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