Una serie di fusioni ha cambiato nel recente passato il panorama bancario italiano, creado i due grandi gruppi Mediobanca, guidata da Cesare Geronzi, e Intesa-Sanpaolo.
Sto leggendo in questi giorni uno studio che esamina la variazione della disponibilità complessiva di prestiti per le imprese con riferimento al mercato italiano e come quindi le aggregazioni bancarie possono modificare il rapporto banca-impresa
I risultati principali possono essere così sintetizzati:
"- In generale le imprese che intrattengono relazioni con banche acquisite da altri intermediari non subiscono una riduzione nel credito disponibile e la loro attività di investimento non è influenzata dalle operazioni di concentrazione tra banche.
- Il risultato rimane valido anche quando l’analisi è ristretta alle imprese che incontrano maggiori difficoltà a diversificare le fonti di finanziamento: le aziende di minore dimensione, quelle che si rivolgono a un numero ristretto di banche e quelle finanziariamente più fragili.
- I clienti delle banche che entrano a far parte di un gruppo creditizio in seguito a un’acquisizione tendono ad avere una maggiore disponibilità di credito. Un’impresa cliente di una banca acquisita, dopo l’operazione dispone mediamente di circa il 6 per cento del credito in più rispetto alle altre imprese. L’effetto espansivo, tuttavia, scompare quando si considerano le imprese più piccole, quelle con poche relazioni o quelle relativamente più rischiose."
(fonte: Osservatorio su Fusioni e Aggregazioni tra gli Intermediari Finanziari)
mercoledì 10 giugno 2009
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