Nell'ultimo rapporto di Kpmg emerge che il settore M&A ha arretrato nel 2011 rispetto all'anno precedente, pur evidenziando una spinta all’internazionalizzazione. Il mercato europeo resta quello a più alta concentrazione di flussi finanziari per acquisizioni e fusioni aziendali.
Su scala globale, il controvalore delle operazioni ha subìto una contrazione consistente nel quinquennio, dai 416 miliardi del 2007 ai 182 del 2011. In Europa, dove si registra il "tonfo" della Germania, si registrano ben il 41% degli interventi in volume e il 31% in valore rispetto allo scenario globale a dimostrazione si una maggiore dinamicità dei flussi finanziari intraeuropei.
Le previsioni per il 2012, pubblicate all'interno del "Rapporto Kpmg Mergers & Acquisitions", prevede che le dinamiche del mercato M&A subiranno una stagnazione. Particolarmente rilevante sarà la tendenza al consolidamento di settori strategici, dismettendo asset considerati ormai non più strategici. A questo proposito si consideri il caso Ansaldo Breda, che sta destando interesse sia in Asia che in Spagna, dopo l'annuncio del piano di risanamento da parte della holding pubblica che auspica la cessione delle controllate non-core per risanare bilanci spesso in passivo.
I dati sul primo trimestre del 2012 non sono incoraggianti. Il controvalore delle operazioni completate entro la prima metà del 2012, infatti, appare in netto calo . La stessa dinamica si registra nel numero delle operazioni: il mercato resta prudente e attende gli sviluppi del quadro economico globale.
Se il dato globale per il 2011 registra una ripresa delle attività di fusioni e acquisizioni, nella seconda parte dell'anno - causa crisi dei debiti sovrani - i flussi hanno rallentato, in particolar modo a causa della carenza di funding.
Forte dinamismo si è registrato nelle attività di M&A dei fondi di private equity e venture capital nel primo semestre del 2011, ma anche questo segmento ha registrato forti rallentamenti.
La maggior parte delle acquisizioni (in valore) sono avvenute nel settore dei Consumer Markets (32%), nel Private Equity (21%), nei servizi finanziari (16%), nei mercati industriali (10%).
giovedì 10 maggio 2012
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento