giovedì 24 maggio 2012

Monti e Hollande sulle banche: centralizzare le garanzie per i depositi e la gestione “default”

A Bruxelles, nonostante i colloqui protrattisi fino a notte fonda, i Capi di Stato della Ue non sembrano aver raggiunto risultati concreti e decisioni definitive. Molti Paesi hanno infatti molte riserve riguardo alla possibilità di accentrare ulteriormente le funzioni di supervisione, di garanzia dei depositi e di tutto ciò che concerne la delicata situazione bancaria. Attualmente la Commissione europea sta preparando la proposta di un quadro legale per mettere in liquidazione le banche che non sono piu' in grado di reggere o per procedere a ristrutturazione. L’obiettivo è quello di evitare di usare i soldi dei cittadini per ulteriori salvataggi, organizzando degli interventi degli stessi azionisti delle banche. La linea seguita finora è stata piuttosto morbida proprio per non forzare governi già incerti a centralizzare dei fondi di “risoluzione” optando invece per la creazione di fondi nazionali. La Germania ha apertamente appoggiato il proposito di affidare all’Esm (European Stability Mechanism) il compito di intervenire nelle ricapitalizzazioni delle banche. Secondo le attuali disposizioni uno Stato puo' chiedere un prestito all'Esm, che lo concede a condizione di concordare un programma economico e di bilancio (come accade per Irlanda, Portogallo e Grecia), e poi usare i fondi per soccorrere le banche. La mancanza di consensi attanaglia anche la supervisione finanziaria a livello europeo come emerge dai recenti confronti sulle nuove regole bancarie (ultimo il caso dei requisiti di capitale secondo lo schema Basilea 3).

Nessun commento:

Posta un commento