mercoledì 17 aprile 2013

Banche, timidi segni positivi: calano le sofferenze nette di 2,8 miliardi. Depositi su del 6,6%

Per una parte il Sole 24 Ore ci rassicura: si vedono timidi miglioramenti, che anche se poco, sono meglio di niente.

I dati del bollettino mensile dell'Abi fotografano il perdurare della crisi economica ma anche qualche timido segnale di miglioramento della congiuntura o, per lo meno, di rallentamento della tendenza negativa. A fine marzo 2013, i prestiti a famiglie e società non finanziarie sono infatti ammontati a circa 1.465 miliardi di euro, con una variazione annua di -2,3% (-2,6% a febbraio 2013; -1,9% nella media area euro a febbraio 2013). Se si considera «la disaggregazione per durata, si rileva come il segmento a breve termine (fino a 1 anno) abbia segnato una variazione annua di -1,4% (-3,8% a febbraio 2013), mentre quello a medio e lungo termine (oltre 1 anno) ha segnato una variazione di -2,7% (-2,2% a febbraio
2013)». L'andamento, si legge nel bollettino, é «in linea con l'evoluzione delle principali grandezze macroeconomiche (Pil e Investimenti)». In lieve calo a marzo peraltro i tassi di interesse sui nuovi mutui, scesi al 3,66% contro il 3,76% del mese precedente, che tornano ai valori dell'ottobre 2011. A marzo del 2012 era pari al 4,27%. Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è sceso al 3,40%. Il ribasso, secondo l'Abi, è dovuto alla diminuzione dello spread, oramai il tasso di riferimento per il costo del denaro applicato alle banche e quindi ai clienti. Prosegue a marzo la crescita dei depositi nelle banche italiane, senza risentire quindi della vicenda Cipro. Secondo il rapporto mensile dell'associazione bancaria italiana sono saliti del 6,59% contro il 7,18% di febbraio. Permane negativa la dinamica su base annua delle obbligazioni (-8,2%, con una riduzione su base mensile in valore assoluto di circa -10 miliardi di euro), mentre l'andamento su base annua della raccolta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) rimane positiva (+1,5%). Calano invece le sofferenze a febbraio. Secondo i dati dell'Abi resi noti oggi le sofferenze al netto delle svalutazioni sono risultate pari a quasi 62 miliardi di euro, circa 2,8 miliardi in meno rispetto al mese precedente e circa 13 in più miliardi rispetto a febbraio 2012 (+26,8% l'incremento annuo). Il rapporto sofferenze nette/impieghi totali, invece, si é collocato al 3,23% (3,38% a gennaio 2013 e 2,55% a febbraio 2012). Infine, il bollettino Abi registra un lieve rallentamento della discesa dei prestiti a famiglie e imprese da parte delle banche italiane, che restano comunque in deciso calo a causa "prevalentemente di un ribasso della domanda". Il ribasso è pari a -2,3% contro il -2,6% del mese precedente. Prossima allo zero la dinamica dei mutui (-0,8%)

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