martedì 4 giugno 2013

Bpm, Flick foglia di fico sulla sconfitta della Spa?

Sulla Repubblica:

Persa una battaglia, si può ancora vincere una guerra. Forse è quanto ha pensato Andrea Bonomi, sentendo le parole del governatore della Banca d’Italia sull’opportunità di agevolare la trasformazione delle banche popolari in spa, specie quando queste siano grandi e per di più quotate. Ignazio Visco non
ha fatto nomi, ma il riferimento alla travagliatissima Popolare di Milano è stato trasparente. Una Popolare che nelle ultime settimane era ritornata indietro sui propri passi (o almeno sui passi compiuti da alcuni) tanto che lo stesso Bonomi aveva ammesso di aver fatto probabilmente una fuga in avanti intempestiva, con la sua proposta di trasformazione della Bpm in spa ibrida. Né può essere considerata risolutiva la proposta di eleggere Giovanni Maria Flick come consigliere del consiglio di sorveglianza, magari con la carica di presidente, avanzata dal socio Investindustrial per l’assemblea di fine giugno. Gli uomini sono importanti ma senza le giuste regole nessuno può farcela. E alla Popolare il punto resta la governance, le regole di (buon) governo per la banca. Bankitalia è tornata a ricordare che può «promuovere» modifiche nell’applicazione delle prassi di governance, ma anche che può richiederle «laddove le manchevolezze sono più rilevanti». Quelle manchevolezze che, a suo tempo, portarono via Nazionale a gravare conti della banca con i cosiddetti “addo on”. Ancora non rimossi.

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