giovedì 28 maggio 2009

Cesare Geronzi: che cosa significa l’assoluzione Italcasa/Bagaglino

Cesare GeronziA commento e approfondimento di quanto scrivevo il 12 maggio, riporto un articolo di Liberal.

“ Prosciolto perché il fatto non sussiste nel crack Bagaglino. Cesare Geronzi ha incassato una grande vittoria personale, e, insieme, ha messo una serissima assicurazione sulla sua vita professionale in Mediobanca. L'accusa sosteneva che le banche nel 1998, nonostante il gruppo Italcase/Bagaglino fosse ormai decotto - le società del gruppo, in tutto 19, sono state dichiarate fallite nel 2000 - imposero una ristrutturazione e, secondo la sentenza di primo grado, nel trattare la vicenda non ebbero un comportamento limpido. Questa impostazione stata ribaltata nella sentenza d'appello, che pur confermando le condanne agli amministratori del gruppo turistico-immobiliare, ha assolto i consiglieri delle banche coinvolte (Bam, Bna e Banca di Roma) dall'accusa di bancarotta preferenziale "perché il fatto non sussiste" e da quella di bancarotta semplice "per non aver commesso il fatto".
La vicenda del dissesto del gruppo Italcase/Bagaglino si trascina dal 2000, quando il tribunale di Brescia dichiarò il fallimento del gruppo bresciano fondato da Mario Bertelli (condannato in primo grado a 13 anni e condannato anche in appello), con un passivo di 600 milioni di euro.

Ed è bene spiegare cosa questa sentenza significa.

Cesare Geronzi è il presidente di Mediobanca, è arrivato alla poltrona dopo la fusione tra Unicredit e Capitalia, e dopo aver detto, durante la trattativa, di essere "indisponibile" alla carica. Ma il banchiere di Marino in realtà quel posto lo ha sempre sognato: un po’ perché era quello di Enrico Cuccia, il mito di tutti i finanzieri italiani; un po’ perché rappresentava per lui il coronamento di una grande carriera cominciata da impiegato di Bankitalia e proseguita attraverso un'esperienza poco felice al Banco di Napoli, e poi approdata alla Cassa di Risparmio di Roma. Inoltre Cesare Geronzi è indagato per usura aggravata e concorso in bancarotta fraudolenta nell'ambito del caso Ciappazzi-Parmalat-Eurolat, e rinviato a giudizio per estorsione e bancarotta societaria. Secondo l'accusa, Cesare Geronzi avrebbe imposto a Tanzi l'acquisto di Eurolat, società del Gruppo Cirio di Sergio Cragnotti ad un prezzo gonfiato, minacciando di chiudere gli affidamenti bancari, ma il processo è stato trasferito a Roma. Nel crack Cirio, Cesare Geronzi è indagato per l'emissione di due bond su un migliaio, mentre nel caso Telecom per frode fiscale. Come si vede, le accuse sono labili: molto probabilmente cadranno. La storia del Bagaglino invece lo preoccupava molto di più: intanto perché aveva come accessorio l'interdizione dai pubblici uffici; e poi perché lo statuto di Mediobanca pretende che non ci siano condannati in via definitiva tra chi è demandato alle cariche sociali. Una condanna in secondo grado, confermata in Cassazione, avrebbe avuto come risultato finale il suo pensionamento anticipato. Con l'assoluzione, questo "rischio" svanisce definitivamente. "

(da Liberal)

Nessun commento:

Posta un commento