Antitrust: il guardiano non dorme, titola Il Dow Jones Newswires di ieri. Vi riporto l'articolo, che parla dell'istruttoria sul patto tra Generali e Crédit Agricole
"Pare che un sospiro di soddisfazione abbia riempito i saloni della Compagnia San Paolo il giorno in cui l'antitrust ha deciso di aprire un'istruttoria a seguito del patto di consultazione Intesa Sanpaolo siglato dal Credit Agricole e Generali Ass.
Secondo quanto si apprende da MF, l'intervento dell'Autorita' di Antonio Catricala', ha scoperchiato un vaso di Pandora e messo a nudo le incomprensioni e la brace che covava da tempo sotto la cenere della super fusione bancaria tra Torino e Milano. Martedi' 16 giugno, nella presentazione dell'attivita' del guardiano della concorrenza, di fronte alle piu' alle cariche dello Stato, Catricala' segnalera' un intricato sistema di accordi e relazioni pericolose le quali fanno si che in Italia l'80% delle aziende abbia nel proprio consiglio almeno un rappresentante di diretti concorrenti e che si debba ricorrere al Consiglio di Stato per stabilire chi effettivamente controlla Generali.
Catricala' aveva messo tutti sull'avviso gia' nel dicembre 2008, quando l'autorita' ha concluso un'indagine conoscitiva avente per oggetto proprio i rapporti tra concorrenza e corporate governance nel settore finanziario, e l'apertura del contezioso con Ca' de Sass non e' altro che la messa in pratica di moniti ben conosciuti dalle parti.
Infatti, la condizione di avere nei propri organismi di governance soggetti che detengono incarichi in societa' concorrenti non riguarda uno o due esponenti ma puo' arrivare a coinvolgere fino a 16 individui. Il fenomeno risulta inesistente per le imprese quotate sulla borsa spagnola, interessa solo il 26,7% delle societa' quotate su Euronext-Parigi,, il 43,8% di quelle su Deutsche-Boerse e il 47,1% di quelle su London Stack Exchange. Altro che l'80% italico."
martedì 16 giugno 2009
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