"La crisi si fa sentire pesantemente anche in Svizzera. Quello passato è stato un anno duro sia per i singoli istituti, sia per il sistema bancario in generale.
Questo è il quadro che viene fuori dal rapporto annuale della Banca Nazionale Svizzera per il 2008. Le perdite fatte registrare dal sistema bancario elvetico nel 2008 ammontano a 38,926 miliardi di franchi svizzeri. Se pensiamo che l’anno precedente il rosso era stato di 4,3 miliardi possiamo facilmente dedurre che il 2008 è stato un annus horribilis per la Svizzera.
A trainare, si fa per dire, questo risultato sono stati i due principali istituti bancari del paese: UBS e Credit Suisse, che hanno contribuito nella maniera più rilevante a questi numeri. Le due banche insieme hanno fatto registrare una perdita di 38,185 miliardi di franchi.
Su 327 istituti esaminati dalla Banca Nazionale Svizzera, 284 hanno comunque ottenuto un risultato di bilancio positivo, anche se in diminuzione rispetto al 2007. Le banche che hanno chiuso il bilancio in rosso sono state 43, in netto aumento rispetto ai soli 11 istituti dell’anno prima.
L’istituto centrale elvetico per combattere la crisi ha deciso di agire mantenendo una politica monetaria espansiva e cercando a tutti i costi di impedire che il franco svizzero si rivaluti. Inoltre la BNS si è detta convinta che sarebbe necessario per una banca centrale poter intervenire liberamente per evitare che istituti di importanza cruciale per la nazione possano fallire, anche attraverso lo scorporo di alcune divisioni ed il trasferimento ad altri istituti nazionali più in salute. Chiaro il riferimento ai due colossi svizzeri in difficoltà.
Sul versante riguardante la vicenda del patto Generali-Agricole, anche la nuova versione del patto proposta dai due istituti coinvolti è stata bocciata dall’Antitrust.
La bocciatura è dovuta al fatto che il nuovo patto prevede non più l’obbligo ma l’impegno di Generali ad informare Agricole su operazioni quali fusioni, acquisizioni o tutto ciò che rientra nella gestione straordinaria. Ed è proprio il riferimento allo scambio di informazioni fra le due società riguardante temi di gestione straordinaria su Intesa Sanpaolo ha fatto propendere l’Antitrust per la bocciatura. Tuttavia c’è ancora tempo per le due banche per presentare una nuova bozza di accordo. Ad avere l’esigenza più impellente è Credit Agricole, che se non perviene ad un accordo entro la fine di giugno potrebbe vedere la sua partecipazione svalutata per una cifra vicina ai 2 miliardi di euro."
(di Cosimo Baccaro, Bluerating)
venerdì 26 giugno 2009
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