La Borsa russa è in crollo totale. Nell’ultimo mese Mosca ha perso il 20%, il mercato più volatile del mondo. L’indice Rts, denominato in dollari, ha perso il 21% dal suo picco del 2 giugno, mentre il Micex, denominato in rubli, il 24%.
Le fluttuazioni del prezzo del petrolio - salito in maniera incontrollata e ora in fase di discesa, visto che si parla di un ritracciamento a quota 55 dollari entro poche settimane - sta rendendo il mercato moscovita sempre meno appetibile per gli investitori, già spaventati dal rallentamento del mercato M&A a causa delle fluttuazioni dei cambi valutari. Tanto più che l’economia russa si contrarrà per più del 7% quest’anno, a fronte di 200 miliardi di dollari di prestiti che le aziende di quel paese dovranno comunque ripagare entro la fine dell’anno, sia a livello interno che estero. Insomma, un mercato davvero rischioso.
Eppure Generali, insieme al finanziere ceco Peter Kellner, ha lanciato un attacco alla quota di controllo di Ingosstrakh, monopolista russo del mercato assicurativo, detenuta da Oleg Daripaska, oligarca caduto in disgrazia con la crisi. Novecento milioni di dollari, questa l’offerta del consorzio Kellner-Generali che già controlla il 38,5% di Ingosstrakh.
In un primo tempo Oleg Daripaska aveva puntato la via dell’equity issue per far scendere i rivali al 10% e blindare la situazione, ma l’ipotesi fallita, e infatti ora l’oligarca russo ha ingaggiato Banca Leonardo per negoziare. È da notare il fatto che Gerardo Braggiotti, numero uno di Banca Leonardo è molto vicino ad Antoine Barnheim, presidente di Generali.
D’altronde il gruppo assicurativo russo è ben gestito e ben capitalizzato, può espandersi ulteriormente in un mercato dalle enormi potenzialità e diverrebbe monopolista proprio nel momento in cui tutto il mondo occidentale, soprattutto Usa e Gran Bretagna, sta per conoscere una crisi del settore mai vista.
martedì 30 giugno 2009
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